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Acqua e rifiuti, l'sos dei sindaci: "A rischio servizio idrico e raccolta"

Dal 7 ottobre cessano le funzioni dei commissari straordinari dei vecchi consorzi e società che si occupavano della gestione integrata dei rifiuti. Mentre dal 1 novembre potrebbero chiudersi i rubinetti in 52 comuni. Orlando: "Regione insegue ipotetiche gestioni private assolutamente fallimentari"

A rischio servizio idrico e raccolta rifiuti. L'allarme arriva dai sindaci siciliani. Dal 7 ottobre infatti cessano le funzioni dei commissari straordinari dei vecchi consorzi e società che si occupavano della gestione integrata dei rifiuti, con il rischio mobilità per circa 500 persone impiegate nelle strutture in liquidazione, mentre dall'1 novembre il servizio idrico nella provincia potrebbe fermarsi. Nei giorni scorsi, dopo le proteste dei dipendenti della società fallita Acque potabili siciliane, che gestiva il servizio in 52 comuni della provincia, i sindaci e organizzazioni dei lavoratori avevano proposto di affidare la nuova gestione a una nuova azienda a capitale pubblico composta dai comuni ex Aps e da Amap, la società che gestisce il servizio idrico a Palermo.

“Cinquantaquattro sindaci del Patto di Ventimiglia - ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando nel corso di una conferenza stampa tenuta stamattina a Palazzo Galletti - denunciano la crisi istituzionale della Regione che non è soltanto politica, ma mette in discussione la tenuta del sistema regionale”. Durante il vertice sono stati presentati due documenti, uno sui rifiuti e uno sull'acqua che saranno inviati al presidente della Regione, Rosario Crocetta

“Questa denuncia - continua Orlando - pone in primo piano il tema dei rifiuti e dell'acqua. Così come ha già fatto Anci Sicilia rappresentando queste due criticità al Capo dello Stato, anche i sindaci del Patto di Ventimiglia puntano il riflettore sulle condizioni di ingestibiltà per precise responsabilità regionali. Con riferimento al tema dell'acqua – sottolinea Orlando - non si vuole accettare l'idea della gestione pubblica continuando, invece, ad inseguire ipotetiche gestioni private assolutamente fallimentari come quella di Aps. Per quanto riguarda i rifiuti, anche qui si ostacola l'idea di realizzare impianti pubblici a vantaggio di sfruttatori e speculatori privati che hanno il monopolio della discariche".

"Con questa realtà - conclude Orlando - riteniamo di far sapere che dal primo novembre la responsabilità per il servizio idrico integrato sarà di competenza della Regione perché giuridicamente da quella data i comuni non avranno la possibilità della gestione diretta. Sempre sul tema dei rifiuti attendiamo da parte della Regione un chiarimento su come procedere all'attuazione alle leggi fatte dalla stessa omettendo di porre in essere le norme di attuazione che riguardano il personale, le modalità degli appalti e dell'affidamento a privati.

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