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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Abolizione Province, Crocetta: "Risparmio da 100 milioni"

Per il Governatore si risparmierebbero ogni anno tra indennità di carica, attività istituzionali e partecipate. I grillini? "Li ringrazio, ma ognuno deve prendersi la sua parte". Opposizione contraria. Cracolici: "Adesso snellire la Regione"

Dopo l'approvazione del maxi-emendamento della maggioranza che sospende le elezioni provinciali previste a fine maggio, questo pomeriggio l'Ars voterà per l'abolizione delle nove Province siciliane, che saranno sostituite da liberi consorzi di comuni. "Solo sulle indennità di carica - ha detto il governatore Rosario Crocetta intervenendo questa mattina alla trasmissione Coffee break su La7 - risparmieremo oltre 10 milioni di euro all'anno, per le attività istituzionali altri 50 milioni di euro all'anno. Se poi ci mettiamo anche le società partecipate e i debiti che fanno, raggiungiamo la somma di un risparmio di circa 100 milioni l'anno". Parlando dell'approvazione di ieri sera, il presidente della Regione rivendica: "La proposta di legge di governo  ha avuto 58 voti, i deputati grillini sono 15. Io li ringrazio ma ognuno deve prendersi la sua parte. Significa che c'è una coalizione di governo che regge rispetto all'impatto riformista e rivoluzionario che io avevo annunciato in campagna elettorale". Sui grillini aggiunge: "Condividiamo anche questo percorso ma bisogna fare un percorso leale. Io ho chiesto anche al Pdl di convergere su queste riforme ma il Pdl vuole guardare al passato".

COSTI DEI CONSORZI E AREE METROPOLITANE. Rispondendo all'opposizione, che sostiene come l'abolizione delle Province comporterebbe maggiori costi e la moltiplicazione di enti territoriali, Crocetta afferma: "La clausola già inserita nel nostro ddl, che indica i nuovi liberi consorzi di Comuni come organismi di secondo livello, dovrebbe evitare costi ulteriori. Per noi, ad ogni modo, saranno enti di programmazione e non di gestione della spesa. I Consorzi di liberi Comuni potranno organizzarsi per quote consortili ma non potranno assumere debiti, contratti o altro". Nel progetto originario sono previste aree metropolitane come Palermo, Messina e Catania, che non faranno parte dei consorzi. "Sono realtà a sè stanti che salviamo dal dissesto e diamo un momento di respiro a queste città", ha commentato Crocetta. "Tra i nuovi Consorzi che nasceranno dalla fusione di territori con più di 150 mila abitanti - aggiunge - ne prevediamo nell'area di Marsala, Caltagirone, ma anche nei Peloritani e nei Nebrodi". I vertici dei consorzi non percepirebbero alcuna retribuzione, uniche spese previste quelle di trasferta per coloro che vivono al di fuori della sede del Comune del consorzio.

ADESSO LA REGIONE. Il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici indica quali saranno i prossimi passi: “Le Province sono state trasformate in organi di secondo livello: significa che in Sicilia non si faranno più elezioni per presidenti e consiglieri provinciali. Ora dobbiamo scrivere una legge che indichi competenze e funzioni dei Consorzi di comuni. Ma soprattutto adesso inizia una nuova pagina del percorso riformista in Sicilia: dopo le Province, tocca alla Regione. Lavoreremo per trasformarla in una macchina snella e moderna, decentrando compiti e poteri”.

LACRIME E SANGUE. Secondo Salvino Caputo (FdI), con la riforma delle Province " saranno ‘lacrime e sangue’: caos amministrativo, collocazione del personale, attribuzione deleghe e riscossione tributi, a fronte di un risparmio iniziale di 10 milioni di euro, cioè il costo delle elezioni. Tutti passaggi complessi e farraginosi - afferma - che comporteranno tempi ‘biblici’ e costi stratosferici”. Il parlamentare eletto nel Pdl giudica frettolosa la cancellazione degli enti, che "avrà un solo scopo immediato, quello di evitare al Megafono di confrontarsi, a maggio, con l’elettorato. Per quanto riguarda i risparmi, poi, Crocetta dovrà fare i conti con i siciliani".

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