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Il progetto per far rinascere il fiume Oreto: incontri, dibattiti e mostre

Due giorni tra incontri, dibattiti e mostre all’Ecomuseo Mare Memoria Viva. Tra i partecipanti il presidente della commissione Ambiente e Territorio all’Ars, Giampiero Trizzino, assenti i rappresentanti dei comuni di Palermo e Monreale

Riflettori puntati sul fiume Oreto, con incontri, dibattiti e mostre. Si è svolto all’ecomuseo urbano Mare Memoria Viva, presso l’ex Deposito Locomotive Sant’Erasmo, il convegno del Wwf Palermo dedicato al fiume della città, tassello conclusivo del progetto “Conosciamo il fiume Oreto e la sua valle”. La prima giornata è stata caratterizzata da interventi di esperti, fra cui docenti, architetti e ingegneri, che hanno parlato del bacino oreteo sotto diversi aspetti: da quelli botanici e faunistici, a quelli idrologici e geomorfologici, fino al paesaggio e ai monumenti presenti nel territorio.

Nel corso della seconda giornata, invece, si è svolto il dibattito politico con alcuni rappresentanti delle istituzioni. Da segnalare, però, l’assenza di rappresentanti dei comuni di Palermo e Monreale, nonostante i ripetuti inviti da parte del Wwf Palermo. Tra gli intervenuti, il presidente della commissione Ambiente e Territorio all’Ars, Giampiero Trizzino, che ha illustrato il ddl 376 presentato all’Ars, che permetterebbe la costituzione di parchi locali sovracomunali, categoria nella quale potrebbe far parte anche il futuro parco del bacino oreteo. Presenti, inoltre, Maria Pia Bottino, delegata dall’assessore all’Ambiente e Territorio della Regione Siciliana, Mariarita Sgarlata, il vicesindaco e assessore al Territorio del Comune di Altofonte, Giuseppe Castellese, e il presidente della Seconda circoscrizione comunale di Palermo, Antonio Tomaselli.
 
Tanti gli argomenti trattati nel corso del dibattito. Dal problema dell’abusivismo nel bacino oreteo, con l’aggravante degli scarichi fognari, alla necessità di riunire nuovamente il tavolo tecnico già esistente composto dai comuni di Altofonte, Monreale e Palermo. Si è proposto, inoltre, di rendere operativi i piani di gestione per ottenere i finanziamenti comunitari, di utilizzare gli strumenti legislativi già esistenti, come i Sic e le Zps, per la gestione delle aree già protette esistenti nella valle dell’Oreto e di porre attraverso la Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Palermo un vincolo paesaggistico che permetta di bloccare la devastazione del territorio in atto.
 
“Ci chiediamo perché il Comune di Palermo ci ha così palesemente ignorati, - dichiara il presidente del Wwf Palermo, Pietro Ciulla – . Abbiamo creduto molto a questo convegno, chiamando esperti fra i migliori sul campo per discutere dell’Oreto, abbiamo organizzato ben sei escursioni lungo il fiume, coinvolgendo centinaia di cittadini entusiasti. Anche il dibattito politico del convegno è stato proficuo e fattivo e sono state fatte delle proposte sensate e possibili. Nonostante tutto, i comuni di Palermo e Monreale non hanno partecipato e i nostri inviti a sindaci e assessori sono caduti nel vuoto”.

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