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L'Università di Palermo è la migliore del Sud, i laureati primi per carriera e guadagni

Il dato proviene dall’University Report dell’Osservatorio Jobpricing che analizza la retribuzione media lorda (Ral) 2018 dei dottori tra i 25 e i 34 anni per ateneo e lo scostamento dalla media degli studenti

Il dato proviene dall’University Report dell’Osservatorio Jobpricing che analizza la retribuzione media lorda (Ral) 2018 (in migliaia di euro) dei laureati tra i 25 e i 34 anni per Ateneo (dato UniPa 30.812) e lo scostamento dalla media dei laureati (dato UniPa 1,2) che colloca l’Università di Palermo al primo posto tra gli atenei del Sud e al di sopra della media nazionale. 

Il report nazionale

L’Italia si posiziona al penultimo posto, subito sopra il Messico, per percentuale di laureati. Il numero di Neet sono quasi il doppio rispetto alla media degli altri paesi UE: In Italia solo il 18,7% ha un titolo universitario, contro il 34,9% medio dei paesi Oecd. Se si considerano solo i giovani tra i 25 e i 34 anni tale numero sale al 26,9% contro il 42,6% della media Oecd. In Italia spendiamo meno che negli altri paesi per l’istruzione (28% in meno rispetto ai paesi Ocse). Oltre a questo, il tasso di abbandono prematuro nella formazione è del 14,5% in crescita, contro il 10,6% medio europeo in calo e la percentuale di Neet nei giovani tra i 20 e i 34 anni è del 28,9% contro una media Europea del 16,5%.

Il rischio di disoccupazione è inversamente proporzionale al titolo di studio: Il tasso di disoccupazione fra coloro che non hanno titoli o arrivano al massimo alla licenza elementare (17,5%) è quasi 4 volte superiore a quello dei laureati (4,6%). Se si considerano invece coloro che hanno la licenza di scuola media inferiore (12,7%), la differenza con i laureati scende a circa 3 volte e a circa 2 volte per i diplomati (8,9%). Restringendo il campo ai giovani fra i 25 e 34 anni il tasso sale proporzionalmente per tutti, con una media generale che passa dal 9,8% al 14,5%.

La laurea è il miglior antidoto contro la disoccupazione giovanile: Dal 2008 ad oggi, la laurea si è dimostrata la “barricata” più solida per contrastare la crescente disoccupazione giovanile: Il numero di Neet (Not in Education, Employment or Training) in Italia è di circa un milione e 328mila persone dei quali, secondo Anpal, l’89% non è in possesso di una laurea. Inoltre, secondo l’ultimo rapporto di Almalaurea, sebbene a un anno dalla laurea il tasso di disoccupazione non si discosti molto da quello medio nazionale per i giovani fra i 25 e i 34 anni (14,5%), a cinque anni dalla laurea si registra invece una marcata riduzione. Nello specifico, il tasso di disoccupazione scende al 6,5% per la laurea di primo livello, 6,8% per la laurea di secondo livello, 6,9% per la magistrale biennale e 7,2% per la magistrale a ciclo unico. Da notare, però, che il tasso di disoccupazione dei neolaureati ad un anno dal titolo è in costante riduzione dal 2012 in poi (dal 30 al 40 per cento in meno a seconda del tipo di laurea)

“Si tratta di un dato molto importante per i nostri studenti e i nostri laureati, di cui possiamo essere particolarmente orgogliosi - commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari - Possiamo dire che il risultato è ancora più straordinario se si pensa che gli stipendi dei nostri laureati sono tra i più alti a livello nazionale a fronte di una tassazione studentesca tra le più basse d’Italia. Non solo siamo il primo Ateneo del Sud - conclude il Rettore - ma superiamo anche numerosi Atenei del Nord piazzandoci al di sopra della media nazionale”.

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