"La Sicilia come metafora": Fondazione Federico II e teatro Biondo ricordano Leonardo Sciascia
A trent’anni dalla scomparsa di Leonardo Sciascia, il teatro Biondo e la Fondazione Federico II propongono "La Sicilia come metafora", viaggio letterario e teatrale che rende omaggio al pensiero e all’opera del grande scrittore di Racalmuto, esplorando anche il contesto degli autori siciliani suoi contemporanei.
Sabato 21 dicembre alle 19.30 nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni e domenica 22 alla stessa ora nella Sala Strehler al Teatro Biondo, Pamela Villoresi e gli allievi della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Biondo diretta da Emma Dante, interpreteranno
alcuni testi letterari e poetici di Sciascia e brani di Consolo, Bufalino, Pirandello, Meli, Buttitta, Vittorini e Quasimodo. Ad accompagnarli, le musiche di Luciano Vavolo eseguite in scena dallo stesso compositore e da Nicola Innocenti. L’antologia è curata da Michele Di Martino, il coordinamento artistico è di Antonio Silvia, il coordinamento degli allievi di Claudio Zappalà.
Gli scrittori del Novecento sono un patrimonio letterario, culturale e di idee inestimabile testimoni privilegiati della società civile e politica. Leonardo Sciascia spicca per acutezza di analisi sociale e comprensione dell’animo umano. Libero e indipendente, anticonformista, lucido e spietato critico della società. Il suo impegno civile e la sua immortale attività letteraria si esprimono tra racconto e saggio, inchiesta storica e di attualità, poesia, critica e drammaturgia. Sciascia è stato un empirista eretico, attento osservatore della realtà senza condizionamenti. Conscio del posto centrale che occupa la Sicilia in ogni suo scritto.
"Questo spettacolo – spiega Gianfranco Miccichè, presidente della Fondazione Federico II – intende dare voce al 'coro', talvolta rimasto inascoltato, di innumerevoli siciliani che cercano quotidianamente il superamento di quella Sicilitudine analizzata da Sciascia anche
nella sua accezione negativa: un eccesso di identità astratta, inconcludente, parolaia e selvatica, da ribaltare in positivo".
"Nel viaggio antologico proposto – dichiara Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – il 'coro' è guidato idealmente dallo scrittore di Racalmuto, accompagnato da autori siciliani come Pirandello, Vittorini, Quasimodo, Buttitta, Bufalino e
Consolo. Questa non è una commemorazione. Il teatro restituisce un pensiero di Sciascia al presente. Il pungolo della riflessione vive attraverso il pensiero dei poeti messo in scena attraverso il talento degli attori, a cominciare da quello di Pamela Villoresi. Lo spettacolo è
frutto della collaborazione culturale avviata col Teatro Biondo".
"Grandi emozioni – dice Pamela Villoresi, direttore del teatro Biondo – mi attraversano presentando La Sicilia come metafora: far rivivere le belle parole di Sciascia, ripensare i suoi pensieri, rivedere questa terra attraverso i suoi occhi... a distanza di anni da quel bel progetto,
Regalpetra, che ideammo con Michele Abbate per il cuore della Sicilia; declamare i suoi versi con i suoi familiari, i nuovi amici; ricordarlo per questa ricorrenza, con la preziosa collaborazione della Fondazione Federico II, a Palazzo Reale e nel Teatro che orgogliosamente dirigo; ma soprattutto, farlo attraverso i nostri allievi, con la consapevolezza di trasmettere loro un grande patrimonio, di regalargli un tesoro, di passare un testimone. Saranno loro a lasciare che si spanda nel futuro questo tesoro, perché non vada perduto. Una vampa di gioia mi assale".
Tutto esaurito per la recita di Palazzo Reale, disponibili posti per la recita al Teatro Biondo (intero 10 euro - ridotto 8 euro); prevendite al botteghino del teatro o su www.vivaticket.it.