Donne d’amore uccise
Sabato 8 marzo, alle ore 21.30, al Teatro Lelio andrà in scena lo spettacolo "a", con Danila Laguardia e Micaela De Grandi.
Spettacolo ideato e diretto da Giuditta Lelio che affronta questa dolorosa prova di scrittura attraversando un percorso difficile e spaventoso, perché il teatro è da sempre chiamato a testimoniare la "verità". Vuole così entrare nella trama dei fili intrecciati del complesso universo femminile, viaggiando nella letteratura di tutti i tempi: dalla tragedia greca di Sofocle, all’Otello di Shakespeare, fino ad arrivare agli articoli di cronaca attuali. La donna è stata ed è troppo spesso oggetto di prepotenze, soprusi, oppressioni e violenza di ogni tipo, considerata un bene di proprietà esclusivo.
Sul palcoscenico, in controluce, l’ombra di un uomo e, al centro della scena, a dividere i due pianeti, il maschile e il femminile, un abito da sposa bianco e bellissimo, archetipo dell’inconscio collettivo, legato nell’immaginario femminile alla vita di coppia, all’unione, all’appagamento emotivo dell’innamoramento, della passione. Per raggiungere l’apice di questa felicità tanto agognata e immaginata da sempre, può illudersi di poter costruire il suo sogno e la sua relazione perfetta anche con l’uomo sbagliato. Due donne sul palcoscenico, Danila Laguardia e Micaela De Grandi, daranno voce ad altre che, soffocate, non possono più denunciare l’uomo che manca di rispetto, che è ossessionato dalla gelosia, che denigra per distruggere l’autostima, che toglie la libertà di esprimere i pensieri, che distrugge le relazioni affettive preesistenti, che usa violenza per dimostrare il suo potere assoluto.
La salvezza delle donne passa dalla formazione, dall’educazione sentimentale per affinare un nuovo senso: la percezione del pericolo per allontanarsi fin dalle prime subdole provocazioni. La salvezza è lavorare sulla personalità delle donne che con la pancia e l’intuito devono fare un percorso al contrario: costruire un sé nuovo, forte e consapevole, capace di riconoscere il sentimento positivo, sapendo che un’unione non è mai un vincolo indissolubile e che l’amore non è dipendenza affettiva, ma libertà. Costo del biglietto: 15 euro (posto unico), 10 euro (riduzione per donne e studenti).