"Questo folle sentimento che...", lo spettacolo di Teatranima sul palco del Teatro Vito Zappalà
Dopo i recentissimi successi de “Il Mostro” - Studio teatrale da “Ferite a morte” di Serena Dandini (Rizzoli 2013) ed “Anna e le altre” - Studio teatrale da “Anna Cappelli di Annibale Ruccello, l’Associazione Culturale TeatrAnima Agrigento, ritorna al Teatro Vito Zappalà di Mondello (PA), il 01 settembre 2018, con un'altra sua produzione teatrale di punta: “Questo folle sentimento che”, performance di teatro contemporaneo, musica, canto, danza e arti visive. In scena Salvatore Di Salvo, Zaira Picone, Salvo Preti e Giusi Urso. Le coreografie sono di Noemi Castronovo. La regia è di Salvatore Di Salvo, Direttore Artistico dell’Associazione Culturale TeatrAnima Agrigento.
Note di regia
Non è facile individuare a quale genere artistico appartenga “Questo folle sentimento che…”, perché non è un musical, non è una pièce teatrale, non è un concerto pop, né una performance di danza o di videoproiezioni. Eppure, racchiude al suo interno tutte le formule riconducibili a detti generi di spettacolo. Forse l'origine o meglio, la “suggestione creativa” è da ricercarsi nel varietà televisivo degli anni '70 a seguire, quello del sabato sera e della TV “in bianco e nero”. Erano gli anni in cui i più talentuosi attori di cinema e teatro, scrittori, autori, cantanti, musicisti, direttori d’orchestra, conduttori, registi, costumisti, ballerini e coreografi, non soltanto italiani, transitavano sul piccolo schermo, scrivendo pagine memorabili della storia della televisione italiana. Ma anche i più recenti “talk show” con le loro variopinte girandole di artisti e personaggi, sono stati fonte di ispirazione: lo spettacolo è pertanto un viaggio surreale tra suggestioni teatrali, musicali e visive, non soltanto di ieri, ma anche e soprattutto di oggi! “
Questo folle sentimento che…” con il suo linguaggio tratto dal teatro contemporaneo, con la musica ed il canto, con la danza e le arti visive (video proiezioni), arriva dritto ed immediato alla “mente” ed al “cuore” di chi guarda e ascolta, senza limiti culturali, sociali e soprattutto generazionali, che facciano da barriera tra il palcoscenico e lo spettatore. La scelta delle musiche e delle canzoni (il “pop” giovane ed attualissimo), la danza, le proiezioni video di arti e tecniche grafiche tradizionali, ma anche sperimentali e contemporanee (fogli di plastilina fatta a mano, animazione tradizionale in bianco e nero e moderna computer grafica, animazione 2D, VFX, matita su carta…) intende probabilmente “stupire” gli spettatori più legati ad un teatro “tradizionale” ma soprattutto intende avvicinare le nuove generazioni al teatro, al suo contenuto emozionale, in quanto veicolo di formazione educativa, oltre che culturale: questa forse la scelta più coraggiosa, in quanto inusuale, di TeatrAnima con “Questo folle sentimento che…”.
Dalle pagine di Eugène Ionesco, Alan Ayckbourn, Rainer Werner Fassbinder, Achille Campanile e Roberto Benigni, emergono strane figure che, con apparente leggerezza, si agitano tra le innumerevoli pieghe e contraddizioni dell’animo umano, pensando e facendo pensare. A volte con grottesca ironia, a volte con cinismo, a volte con dolore, raccontano sogni e desideri, incomunicabilità, nevrosi, difficoltà, solitudini e delusioni riguardanti il complesso mondo dei sentimenti umani: piccoli “errori” ed “orrori” quotidiani, nei quali non è poi così difficile riconoscere se stessi, il vicino di casa o un fatto di cronaca. Ma essenzialmente, sebbene velatamente, tutti i protagonisti raccontano le loro speranze ed il loro bisogno d’amare ed essere amati. “Fil rouge” tra i vari personaggi, i brani musicali di Arisa, Formula 3, Max Gazzè, Raphael Gualazzi, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni ed Ermal Meta (tutti reinterpretati dal vivo) che raccontano di quell’amore, di quella passione per la vita, che inevitabilmente ci rialza e ci riconduce.
(Salvatore Di Salvo).