"Chiamami Mohamed Ali", al Patafisico uno spettacolo sul più grande pugile di sempre
Il 25 e il 26 ottobre alle ore 21 e il 27 ottobre ore alle ore 18 al Piccolo Teatro Patafisico, in via Gaetano La Loggia, andrà in scena lo spettacolo "M'appelle Mohamed Ali - Chiamami Mohamed Ali". La produzione è di Blitz, con il supporto di Unhcr/Intersos all’interno del progetto Diverse Visioni#2.
Mohamed Ali, il più grande pugile di tutti tempi, il campione del mondo. Attraverso una scrittura compatta e senza compromessi, l’autore congolese Dieudonné Niangouna intreccia la leggenda di Cassius Clay ad una parola poetica che mette in scena il senso dell’essere africano oggi, la sfida dell’uomo di cultura che indossa con orgoglio la propria identità. Il teatro come ring, come atto di resistenza. Il testo, nella sua versione italiana, è affidato al corpo ed alla voce di un giovane attoredella Costa d’Avorio che ne incarna tutta la fragilità e la forza. Un’azione - prendere parola in scena, come nella vita - che è, soprattutto oggi, sfida e lotta quotidiana.
Dieudonne Niangouna (1976), nato a Brazzaville nella Repubblica del Congo, è uno degli esponenti più riconosciuti della drammaturgia africana contemporanea. I suoi testi portano in scenail contesto di urgenza del continente africano, ma anche un’azione di riscatto e le contraddizioni diuna lettura europea del teatro e della cultura africana. In Congo fonda Mantsina sur scène fra i festival internazionali di teatro più importanti dell’Africa centrale. Dal 2016 vive e lavora a Parigi. Nel 2013 è artista associato ad Avignone. Il testo “M’appelle Mohamed Ali” scritto, in lingua francese nel 2013 (inedito in Italia), vince nel 2015 il premio “Prix de la Critique théâtre & danse 2015”, in Belgio per la categoria "Seul en scène".
Margherita Ortolani (1976), attrice, drammaturga, sceglie di vivere e lavorare a Palermo, dove, nel 2014, fonda Blitz .Compagnia di Ricerca, Creazione e Formazione teatrale. Si laurea in Spettacolo al DAMS di Bologna e si perfeziona all’Università de Paris 8 /St.Denis, Departement des Arts du spectacle et Etudes cinematographiques et audiovisuelles e, successivamente, sempre a Parigi, al Collège International de Philosophie. È ideatrice, insieme a Vito Bartucca, del Progetto Diverse Visioni di cui è responsabile per la direzione artistica.
Lo spettacolo è all'interno del percorso Diverse Visioni #2, seconda tappa del progetto di inclusione attraverso il teatro destinato a giovani rifugiati e richiedenti asilo, ideato da BLITZ ed attivo a Palermo dal 2017. Il progetto si compone di più fasi compresenti che cercano di attivare tutte le preziose opportunità in cui il teatro può essere vissuto come possibilità di sperimentazione linguistica e di coinvolgimento interculturale.
Diverse Visioni#2 è incentrato sull’apprendimento delle arti e dei mestieri dello spettacolo dal vivo: sei giovani migranti sono, da qualche mese, protagonisti di un percorso teatrale, che copre tutte le fasi di creazione ed allestimento dello spettacolo in questione (organizzativo, tecnico, artistico, di distribuzione/vendita/ promozione) e, guidati da altrettanti tutor, hanno lavorato alla mise en scène con le proprie competenze, diventandone autori, ognuno per l’aspetto della formazione che lo riguarda.