Campofelice di Roccella, a Roccamaris va in scena il Fedro Platone di Sofia Muscato
Il Fedro è, forse, uno dei dialoghi più conosciuti di Platone. Protagonista è appunto Fedro, un giovane che arde dal desiderio di comprendere cosa sia l'amore eterno e se esiste la famosa anima gemella.
In questa trasposizione autentica del dialogo reso in chiave ironica, in rima e in siciliano dall'attrice Sofia Muscato, Socrate e Fedro sono due compari che "attimatichianu" sull'argomento, mentri u caudu si feddra, pigghiannusi puru a mali paroli. Il Fedro è un dialogo poetico, romantico e, adesso, anche divertente e pieno di spunti per ridere dell'amore senza dimenticare, però, la straordinaria potenza di questo "demone" che, s'è riconosciuto per quello che realmente è, non potrà mai essere foriero di sofferenza e dolore.
Sofia Muscato è un'autrice e interprete Valledolmese, Presidente dell'Associazione culturale Diotima e "Queen" di Facebook. Da anni, grazie anche al seguito che ha ottenuto sui social grazie all'invenzione di esilaranti testi in "Sicul english", porta in giro un progetto innovativo che consiste nel tradurre i dialoghi platonici, in rima, in chiave ironica e in siciliano. Le trasposizioni, totalmente originali, sono un concentrato di modernità e semplicità espressiva. Il linguaggio, immediato e comune, riesce a far sì che testi antichi e, oggettivamente, ostici possano risultare non solo comprensibili ma anche, sorprendentemente, attuali.
Sofia Muscato svolge progetti anche nelle scuole dove aiuta i ragazzi ad approcciare la filosofia platonica, ma con un approccio più ironico e divertente. L'aspetto didattico e quello artistico vanno di pari passo, per questo, ai fini di facilitare la comprensione del testo e consentire a tutti di avere contezza del tema del dialogo, ogni lettura è preceduta dalla spiegazione del testo a cura della dott.ssa Di Baudo Mariella.
Ogni reading è un momento di riflessione, sorrisi e risate. Diventa una sorta di rito collettivo dove il messaggio di Platone si innesta sul mondo di Maria De Filippi; dove profondità e superficie convivono per restituire dignità all'Uomo, inteso come realtà in grado di custodire in sé il Vero, il Bello e il Bene.