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L'anca fa male, Daniel Oren si arrende: "Rinuncio alle prossime recite di Pagliacci al Teatro Massimo"

Impegnato contemporaneamente anche nelle prove all’Arena di Verona de La traviata, in seguito ad un peggioramento delle sue condizioni, il direttore d'orchestra e cantante israeliano ha ricevuto ora dai medici l’indicazione di evitare gli spostamenti: "Non potrò tornare a Palermo"

Daniel Oren ha diretto con grande successo le prime due recite di Pagliacci al Teatro Massimo, nonostante il dolore all’anca che lo affliggeva e che lo ha costretto a ricevere gli applausi, a fine spettacolo, dal podio anziché in palcoscenico. Impegnato contemporaneamente anche nelle prove all’Arena di Verona de La traviata, in seguito ad un peggioramento delle sue condizioni Daniel Oren ha ricevuto ora dai medici l’indicazione di evitare gli spostamenti e non potrà dirigere le prossime repliche di Pagliacci a Palermo.

"E' con grandissimo dispiacere – scrive Daniel Oren – che sono costretto a rinunciare alle prossime recite di Pagliacci. Purtroppo le mie condizioni di salute si sono aggravate e i medici mi hanno tassativamente vietato di prendere l’aereo per tornare a Palermo. Esprimo il mio rimpianto per non poter essere ora a Palermo e mando i più affettuosi saluti al Teatro Massimo e al suo pubblico che mi hanno accolto con particolare affetto e calore in questi giorni".

Il Teatro Massimo ringrazia il maestro Oren per la generosità di cui ha dato ancora una volta prova in quest’occasione, accettando di dirigere Pagliacci nonostante le difficili condizioni fisiche in cui si trovava, e gli manda affettuosi auguri di una veloce ripresa, in attesa di rivederlo presto sul podio del Teatro.

Le recite dal 19 al 23 giugno vedranno quindi sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo il Maestro Alessandro d'Agostini, già previsto per la recita del 21 giugno e che a breve dirigerà anche il Verdi Gala del 30 giugno per la stagione estiva del Teatro Massimo alla Galleria d’Arte Moderna.

Pagliacci, nell’allestimento del Teatro Massimo con la regia di Lorenzo Mariani, scene e costumi di Maurizio Balò, coreografia di Luciano Cannito ripresa da Luigi Neri e luci curate da Roberto Venturi, vede alternarsi in scena Martin Muehle e Carlo Ventre nel ruolo di Canio, Valeria Sepe e Evgenia Muraveva in quello di Nedda, Amartuvshin Enkhbat e Federico Longhi come Tonio, con Matteo Mezzaro (Arlecchino), Elia Fabbian e Italo Proferisce (Silvio) e Francesco Polizzi e Paolo Cutolo (due contadini). Piero Monti dirige del Coro del Teatro Massimo, Salvatore Punturo guida il Coro di voci bianche, in scena anche il Corpo di ballo per uno spettacolo colorato e avvincente.

Recite fino al 23 giugno, biglietti da 125 a 15 euro. La biglietteria è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 18.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio.

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