"Madonie. Paesaggi", in mostra a Petralia Sottana anche le foto di Enzo Sellerio
Con alcune foto di Enzo Sellerio, Leonard Freed e Josip Ciganovic si inaugura sabato 27 ottobre a Petralia Sottana la collettiva fotografica “Madonie. Paesaggi”.
Per dimostrare che le immagini sono più potenti delle parole, Leonardo sfidava a scrivere il nome di Dio e a dipingere contemporaneamente un ritratto: vedrete, diceva, dove tutti andranno a pregare. E per questo che un quadro o una foto ci commuove più di un discorso o un testo scritto. Sarà inaugurata sabato prossimo (27 ottobre 2018), alle ore 12, a palazzo Pucci Martinez, in corso Paolo Agliata, a Petralia Sottana (Palermo), sede dell’Ente Parco delle Madonie, la mostra fotografica “Madonie. Paesaggi” a cura di Emilia Valenza. Si tratta di una collettiva di fotografi di generazioni differenti, che sarà visitabile sino al 31 dicembre (da giovedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) con foto di Roberto Boccaccino, Alfredo D’Amato, Alessandro Di Giugno, Turiana Ferrara, Ezio Ferreri, Sandro Scalia.
La mostra, inserita nel cartellone culturale del progetto “Madonie Landscapes” e di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, include alcune opere della storica esposizione “Le Madonie viste da Enzo Sellerio” del 1973, ospitata negli spazi della Pro Loco di Petralia Sottana, con foto di Enzo Sellerio, Leonard Freed e Josip Ciganovic. Impressioni e suggestioni di questi maestri della fotografia, un siciliano, un newyorkese e un serbo, che hanno prestato uno sguardo attento all’identità delle Madonie, una fotografia in grado con i suoi contorni di rendere immortali aspetti della cultura, luoghi e personaggi, ridisegnando i paesaggi, le umanità, la natura e l’architettura, dove il bianco e nero svela atmosfere inattese e potenti scorci di natura.
E appunto, “Madonie. Paesaggi” intende riprendere un filo narrativo con questa porzione di territorio siciliano, offrendo una selezione di fotografie, una narrazione articolata su più registri, tale da proiettare lo spettatore verso coordinate visive differenti: dalle ampie distese dei campi, dove la natura si svela attraverso il lavoro dell’uomo, alle vedute lontane segnate dalle serpentine delle strade, al biancore accecante delle miniere di sale fino ai dettagli di un letto ormai asciutto di un fiume. Nelle case, lampadine accese svelano nuove abitudini come la scrittura o la meditazione. E poi la memoria degli incendi, la viltà dell’uomo che spegne col fuoco il respiro della natura. I fotografi coinvolti sono tutti professionisti che vantano collaborazioni con testate nazionali e internazionali e magazine di settore, vincitori di premi di fotografia, partecipazioni a mostre personali e collettive, presenti in importanti collezioni museali.