Bim Bum Bam, giocattoli diventano opere d'arte: due mesi di mostra allo Steri
La mostra, a cura di Ermanno Tedeschi e Flavia Alaimo, è un percorso espositivo di opere d’arte, giocattoli di epoche diverse, libri, fumetti e fotografie, che racconta l’esperienza del gioco quale mezzo sia di svago che di apprendimento. Le opere d’arte dialogano con gli spazi espositivi e con i giocattoli, in modo da creare una interazione con l’esperienza e la memoria del visitatore ricca di stimoli e di divertimenti.
“Bim Bum Bam. Il gioco è vita. Il gioco è memoria. Il gioco è arte” sarà visitabile ad ingresso libero nella Sala delle Verifiche del Complesso Monumentale dello Steri dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 fino a lunedì 23 dicembre.
La mostra è articolata in 4 sezioni e 2 focus tra cui lo spettatore è chiamato a muoversi:
- l’elogio del gioco semplice: opere d'arte che sembrano veri giocattoli sono le sculture di Fosca Boggi, Giorgio di Palma, Clara Graziolino. Nello stesso tempo delle fotografie d’epoca dialogheranno con quelle moderne di Alessandro Sgarito e Fabio Marcato, sempre sul tema del gioco realizzato con materiali semplici e, spesso, di fortuna. A questi si affiancano giochi da tavolo e giocattoli storici prestato dal MUSLI e i giochi realizzati dai ragazzi della Comunità Mediterranea, un progetto nato per la riqualificazione delle competenze professionali di richiedenti asilo;
- il gioco per diventare grandi: giocattoli della metà del XX secolo, gentilmente prestati dalla famiglia del giocattolaio romano Giancarlo Terracina, che insegnavano ai bimbi mestieri, per imparare a diventare grandi;
- il gioco per tornare bambini, opere d’arte, disegni, pitture, sculture e installazioni di artisti che giocano nell’atto creativo delle loro opere, come Suly Borenstein Wolf, Orna Ben-Ami, Lello Esposito, Franco Angeli ed Enrico T. De Paris, mentre la fanciullezza e la tenerezza del bambino che gioca emergono con evidenza nelle opere di Margherita Grasselli e Beppe Labianca. Il gioco è il soggetto dei quadri di Ugo Nespolo, Giorgio Ramella, Carla Chiusano, Gabriele Turola e Barbara Nejrotti. Inno alla spensieratezza dell’infanzia sono le opere di Sharon Rashbam e Ignazio Schifano. Giochi anche per i grandi, nelle tele prestate dalla Fondazione Sicilia di Manlio Giarrizzo (1936) e Alfonso Amorelli (1942). L’enorme puzzle ispirato al Tangram di Camilla Ancilotto accoglie i visitatori nel cortile.
- il gioco per non dimenticare che testimonia come il gioco sia fondamentale per divertirsi e stare insieme, non dimenticare antichi giochi e tradizioni. Una parte dello spazio sarà dedicato ai giocattoli d’epoca, tricicli, giochi di latta che raccontano la vita dei bambini, con le loro paure e le loro speranze. Un’altra parte sarà dedicata i Pupi Siciliani, una delle più alte espressioni del “giocare" protagonisti dell’Opera dei Pupi, patrimonio immateriale dell’Unesco presenti in mostra grazie al contributo della storica famiglia di pupari palermitani Argento. La tradizione dei pupi vive ancora oggi e la passione per essi è testimoniata dalle opere contemporanee di Giovanni Lo Verso, Francesco Bertolino e Domenico Pellegrino.
- focus Pinocchio, con libri animati, i moderni pop-up, una via di mezzo tra il libro propriamente detto e il gioco, e le opere di Ezio Gribaudo e Sam Havadtoy;
- focus Topolino, con oggettistica, fumetti e le opere create sul famoso fumetto disneyano di Edward Spitz.