Lampedusa, Pozzallo e ora Palermo: arriva Sabir, il festival delle culture mediterranee
Arriva il Sabir, Festival diffuso delle culture mediterranee ai Cantieri Culturali alla Zisa. Appuntamento dall'11 al 14 ottobre.
In una data dal valore fortemente simbolico, il 3 ottobre, si è tenuta presso la Casa del Cinema di Roma, la conferenza stampa di presentazione della IV edizione del Festival Sabir. In questa data, proclamata Giornata della Memoria in ricordo delle vittime dell’immigrazione, 368 persone morirono annegate al largo di Lampedusa nel 2013. Questa edizione del Festival Sabir è dedicata a Tesfalidet, che “nella vita nulla ha trovato”, come recita una poesia del giovane eritreo morto di stenti subito dopo lo sbarco a Pozzallo. Il Festival sarà presentato a Palermo venerdì 5 ottobre alle ore 17.30 in occasione dell’evento Oltre il muro - un live a cielo aperto, spettacolo che porterà un pianoforte in piazza di Resuttano (sede del circolo Arci Stato Brado), per l’esecuzione al pianoforte, da parte del Maestro Gianluca Badon, dei brani più significativi dell’album The Wall dei Pink Floyd, trascritti e rivisitati.
Alla musica sarà affiancata la recitazione di poesie e scritti di alcuni tra i più grandi autori del nostro tempo, selezionati per accompagnare lo spettatore in un viaggio attraverso i temi del disco. A prestare la voce alla costruzione scenica è l’attrice Arianna Scuteri. L'evento, ad ingresso gratuito, è ideato da Maghweb con il supporto di Arci e Sabir. La conferenza Stampa di Roma si è aperta nel ricordo di Tesfalidet si è aperta la conferenza stampa: prima di dare la parola agli oratori, infatti, si è tenuto un flash mob, con la lettura da parte dell’attore Giuseppe Cederna delle due poesie che il giovane portava con sé.
A introdurre gli interventi Filippo Miraglia dell’Arci, che ha presentato il tema di questa edizione del Festival incentrata sulla libertà di circolazione delle Persone, delle Idee, delle Culture e dei Diritti. Sono poi intervenuti esponenti delle altre organizzazioni promotrici del Festival. Susanna Camusso, segretario generale Cgil, che ha sottolineato come debba essere sempre garantita la libertà di migrare ma anche il diritto a restare,consentendo, attraverso aiuti internazionali, di poter vivere in modo dignitoso anche nel proprio paese d’origine. Per il Comune di Palermo - che ha dato il patrocinio al Festival - è intervenuto l’Assessore Cusumano,che ha ribadito che Sabir sarà una delle iniziative di Palermo capitale italiana della Cultura.L’Assessore ha sottolineato la multiculturalità della sua città, che l’amministrazione vuole valorizzare anche attraverso iniziative come il Festival Sabir.
Roberto Rossini, presidente nazionale Acli, ha dichiarato che ci sono momenti della storia in cui occorre schierarsi con nettezza. Oggi il tema è quello del Mediterraneo, che non può rappresentare una frontiera chiusa ma deve essere, come è stato in passato, un libero luogo di transito per costruire relazioni tra popoli e paesi diversi. Oliviero Forti, responsabile Immigrazione della Caritas Italiana, ricorda come il clima in cui si svolgerà quest’anno Sabir sia molto peggiore, per quel che riguarda la narrazione sui migranti, rispetto alle scorse edizioni. Sarà quindi un evento controcorrente in cui fraternità e accoglienza saranno le proposte dominanti contro il clima di odio e paura che si respira. Non è mancata la solidarietà da parte degli organizzatori al sindaco Mimmo Lucano, che ieri è stato arrestato con l’accusa - tra l’altro - di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La colpa di Riace sarebbe quella di aver accolto troppo, di aver fatto cioè la cosa giusta rifiutando scelte ingiuste e discriminatorie verso gli stranieri.
Sabir 2018 si terrà dall’11 al 14 ottobre a Palermo, dopo le edizioni di Lampedusa nel 2014, Pozzallo nel 2016 e Siracusa nel 2017. Il Festival è promosso dall'Arci insieme ad Acli, Caritas Italiana e Cgil con la collaborazione di Asgi, A Buon Diritto, Associazione Carta di Roma e i patrocini di Rai, Anci e Comune di Palermo.
Il programma
Molto fitto è proprio il calendario culturale, che arricchirà le giornate e soprattutto le serate con eventi culturali gratuiti e aperti a tutti. Tra gli spettacoli teatrali, il 12 ottobre andrà in scena “Mediterraneo Express” di e con Giuseppe Cederna, un viaggio sull’acqua dalle rive del Gange alle isole del Mediterraneo, mentre il 13 ottobre è la volta di “Mamme Narranti”, format tra teatro, musica e circo promosso da Andrea Satta e i Tetes de Bois, che coinvolge bambini di origine straniera e le loro mamme con favole della tradizione di diversi paesi.
Ci saranno concerti per tutti i gusti: dalle musiche dal Mediterraneo del Trio Nahawand ai suoni di body music e lingua arcaica greca e sud italiana del progetto “Bodyterranean” di Simone Mongelli alla pizzica dei leccesi Officina Zoè. Attesissimo il 12 ottobre è Bombino, stella del desert blues, nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo.
Quattro le serate di cinema a cura di Ucca (Unione dei Circoli Cinematografici Arci): si passa dal regolamento di conti tra un libanese cristiano e un palestinese ne “L’insulto” di Ziad Doueiri, al dramma della guerra in Siria raccontato in “Last men in Aleppo” di Feras Fayyad e Steen Johannesen, all’Africa sub sahariana di “Balon” di Pasquale Scimeca. Il 13 ottobre sarà proiettato “Iuventa” alla presenza del regista Michele Cinque: un viaggio intenso e toccante che segue la l’organizzazione non governativa berlinese Jugend Rettet e la nave Iuventa, nata per salvare i migranti nel Mediterraneo e sequestrata nell’agosto 2017.
Spazio anche per la formazione, rivolta a giornalisti e operatori dell’accoglienza, e per i laboratori, da quello di fotografia con Letizia Battaglia al giornalismo a fumetti con Gianluca Costantini, dal videomaking a cura di Luna Gualano, alla danza con Arci Tavola Tonda. E ancora tante sono le mostre fotografiche, che racconteranno attraverso le immagini le storie di migliaia di migranti che hanno abbandonato le proprie terre fuggendo da situazioni di violenza, pericolo, schiavitù e disagio. Il programma dettagliato di tutti gli eventi è su www.festivalsabir.it.
Gli appuntamenti di giovedì 11 ottobre
Giovedì 11 ottobre alle ore 12.00, ai Cantieri della Zisa, si terrà l’evento di inaugurazione della IV edizione del Sabir - Festival diffuso delle culture mediterranee, dedicata a Tesfalidet, il giovane poeta eritreo morto di stenti subito dopo il suo sbarco a Pozzallo. All’inaugurazione, che si terrà alle ore 12.00 presso il Palco centrale del Festival, parteciperanno il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ed esponenti delle associazioni e delle reti italiane e internazionali che promuovono o collaborano alla realizzazione della manifestazione. Come nelle scorse edizioni saranno presenti rappresentanti della società civile italiana e internazionale, con momenti formativi, laboratori, incontri internazionali, appuntamenti culturali. Tra i tanti incontri internazionali - con traduzione simultanea in italiano, inglese e spagnolo - si segnalano quello dell’Accademia dello sviluppo sostenibile che riunirà associazioni provenienti da tutto il mondo, rappresentanti politici nazionali ed europei e attivisti per i diritti dei migranti attorno al dibattito “Il contributo positivo delle migrazioni allo sviluppo sostenibile” (ore 15.00 - 18.00 | Spazio Tre Navate). L’incontro è organizzato da ARCS in collaborazione con Arci, Cgil, Auser e la rete europea Solidar. Dalle ore 14.30 alle 18.00 il Cinema De Seta ospiterà il dibattito “Badanti e braccianti: lavoro dignitoso chiave per lo sviluppo”, a cura di Caritas italiana, Acli e Cgil: un approfondimento sul tema della dignità del lavoro con un focus su due temi oggi centrali, il grave sfruttamento in agricoltura e le criticità presenti nel settore del lavoro domestico e di cura, e con testimonianze di chi vive quotidianamente questa difficile condizione. Si inaugura alle ore 18.30 presso lo Spazio Tre Navate la mostra Tanakra del fotografo siciliano Francesco Bellina: un reportage che racconta l’umanità di Agadez, la città nigerina crocevia della principale rotta migratoria verso l’Europa.
Tanakra, una mostra racconta l'umanità di Agadez: le foto di Francesco Bellina ai Cantieri
Alle ore 19.00 lo Spazio Franco ospita Deserto d’Acqua (produzione del Teatro Atlante, di Emilio Ajovalasit e con Emilio Ajovalasit, Aurelia Alonge Profeta, Preziosa Salatino, musiche originali di Luca Cumbo), spettacolo nato dalla necessità di indagare il tema delle migrazioni dal punto di vista di chi si trova alle due estremità del mare, attraverso una narrazione che unisce le storie reali di chi ha affrontato il viaggio dalla Libia e le storie di chi a Lampedusa si è trovato ad accogliere gli sbarchi provenienti dal mare. Al Cinema De Seta alle ore 21.00 si terrà la proiezione de L’insulto. Il film è stato premiato alla Mostra del cinema di Venezia 2017 con la coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile di Kamel El Basha ed è il candidato libanese in corsa agli Oscar 2018. Alle 20.30, dal Piazzale dei Cantieri, il Trio Nahawand, formato dai docenti della scuola di musica e danze di Tavola Tonda, suonerà le musiche dei luoghi in cui la cultura islamica si è insediata, dal Marocco all’Iraq, dalla Turchia all’Egitto. Seguirà, alle 21.30, lo spettacolo Un viaggio sbagliato. Amadou nella pancia della balena, performance narrativa e musicale in tre storie di Yousif Latif Jaralla. Alle 22.30 ancora musica con Simone Mongelli e la performance Bodyterranean: il linguaggio contemporaneo di body music si fonde con la lingua arcaica della tradizione greca e sud-italiana.