Roy Paci in concerto con il progetto CorLeone allo Spazio Franco
Il concerto di Roy Paci con il progetto CorLeone allo Spazio Franco, previsto per questa sera, viste le tante richieste replicherà domani alle 22.30. CorLeone, è una delle tante anime musicali di Roy Paci, e per molti versi la piu? sconosciuta al grande pubblico. Non solo jazz sperimentale e d’avanguardia, in CorLeone trovano posto i riferimenti alla No wave newyorkese, le grandi contaminazioni di stile di progetti come Naked City di John Zorn e Fantomas e Mr. Bungle dell’amico Mike Patton, echi di ‘Live electric and brutal’ di Miles Davis, l’energia allo stato puro di Mongezi Feza, la grande lezione di Lester Bowie e il rispetto assoluto per un suo contemporaneo e amico Dave Douglas. Un background nel quale Roy non si improvvisa.
Roy nel 1986, a soli 17 anni, grazie al sestetto As Sikilli del sassofonista Stefano Maltese, inizia il suo percorso nel jazz meno convenzionale. Seguono negli anni Zu e Trionacria, formazioni rispettivamente di jazzcore e jazz sperimentale da lui coofondate tra il 1997 e il 2001. The Ex & Brass Unbound e Mondo Cane, costituiscono altre esperienze importanti di questo percorso. Nel 2014 Unicum, progetto da lui creato coinvolgendo Thurston Moore, Andy Moor, Yannis Kyriakides per la rassegna Chorde di Roma Blaccahe?nze, release del 4 febbraio 2012 (il titolo prelevato dal dialetto di un paesino abruzzese, Montorio che sta a significare casino, bordello) ci lascia capire che del jazz stereotipato c'è ben poco. La musica sin dal primo impatto suona ruvida, bizzarra, deviante e talmente spiazzante che non tradisce le radici profonde del ‘terronismo’ di Roy Paci.
“Ho voluto fortemente registrare un secondo album dopo il primo nel 2005 Wei Wu Wei, perche? avevo l’esigenza di esprimere i miei nuovi orizzonti musicali, le composizioni scritte in tutti questi anni frutto delle mie esperienze con tanti musicisti eccezionali e di un lavoro specifico sulle mie ricerche clivotonali con l'accostamento di strumenti musicali all’elettronica”. Roy Paci ha coinvolto all’interno del progetto dei musicisti che hanno un’impronta musicale decisamente eterodossa, per ottenere un impatto spiazzante e non etichettabile. Le composizioni hanno volutamente un respiro universale grazie alle diverse tecniche d’improvvisazione non necessariamente jazzistiche. Roy Paci prova a trasmettere i flussi emotivi della realtà che ci circonda che vanno dalle emozioni viscerali e struggenti della sua terra alle asperità feroci di quest'ultimo millennio. È il veleno per l'antidotico jazz di maniera, un laboratorio aperto a contaminazioni disparate e vicino ad un certo tipo di musica filmica, pregna di sonorità acusmatiche.