Le Vie dei Tesori, sabato in musica allo Steri con il Fado portoghese
Sabato 3 ottobre alle 21 allo Steri è tutta dedicata alla musica questa prima serata de Le Vie dei Tesori. Anzi, alle musiche: a partire dalle voci dei grandi interpreti del Fado portoghese.
“Il Fado e le musiche da barberia”, un’unione complessa sul filo impalpabile delle musiche del Mediterraneo che rimbalzano da una sponda all’altra. Dal Portogallo arrivano a Palermo i Lavoisier lusitani che si incontreranno sul palco con la Compagnia di Canto popolare favarese. I primi, conosciuti e apprezzati in tutta Europa, portano in scena il Fado, dichiarato patrimonio dell’umanità dell’Unesco, suono e anima della loro terra; il quintetto siciliano propone invece le musiche delle vecchie barberìe siciliane, un tempo fucine di canto e di racconto, dopo lo spettacolo che hanno portato in scena in numerosi teatri italiani. Da un lato il canto della lontananza, dall’altro i saloni di una volta dove il taglio dei capelli era solo una scusa per ritrovarsi al suono di chitarra e mandolino. Lo spettacolo nasce da un’idea di Giuseppe Calabrese e Maurizio Piscopo. Il contributo è di 6 euro, i coupon per l’ingresso si trovano sul sito www.leviedeitesori.it o all’ingresso dello Steri.
Alle 19 (con replica domenica) all’Oratorio di San Mercurio (vicolo san Giovanni degli Eremiti), un concerto/installazione per voci e strumenti: è stato ideato da Lucina Lanzara che, con la partecipazione del pubblico e il gruppo Voci Vicine, vuol raccontare in maniera diversa la storia dell’oratorio serpottiano: i putti si animano, gli angeli sembreranno spiccare il volo sulle note. Per “Canta San Mercurio – ovvero Esplorazione vocale dell'oratorio”, contributo 7 euro, coupon sempre sul sito www.leviedeitesori.it.
Sempre domani, alle 18, nel teatrino di via Bara all’Olivella, un’occasione unica per conoscere i segreti dell’Opra dei pupi attraverso la voce del suo indiscusso Maestro, Mimmo Cuticchio. Sarà lui a condurre per mano il pubblico in una visita guidata del suo teatro in cui svelerà i segreti della sua arte.
I LUOGHI INEDITI. Alla lista già lunga dei luoghi già aperti oggi, si uniscono domani chiese ed oratori, parecchi dei quali di solito chiusi al pubblico. Dalle 9 alle 12.30 si potrà visitare l’Oratorio dei Bianchi. Dalle 10 alle 17.30 gli oratori: Santa Caterina d’Alessandria, Carità di san Pietro ai Crociferi; l’oratorio e cripta del Carminello, Sant’Elena e Costantino; lo sconosciuto Oratorio serpottiano dei Santi Pietro e Paolo, accanto al Museo Diocesano. E ancora, si potrà scendere nella catacomba di Porta D’Ossuna, nella cripta Lanza a san Mamiliano e in quella dei Cocchieri alla Kalsa. Andar per chiese: sempre dalle 10 alle 17.30 oggi e domani sono aperte la Magione con il suo chiostro; l’inedita Santa Maria del Piliere, la chiesa dell’Origlione. O anche scoprire nel cuore di Ballarò l’ex Ospedale Fatebenefratelli affrescato dal Novelli dalle 9 alle 12.30; e le Stanze del Genio con la straordinaria collezione di antiche piastrelle (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17). Fuori dal centro storico, ecco la Camera dello Scirocco di Villa Naselli in via Ambleri (dalle 10 alle 17.30)
Domenica invece aprirà i suoi saloni Villa Whitaker Malfitano e potrà essere scoperta l’affascinante Camera delle meraviglie, apparsa in una casa privata in via Porta di Castro (10-17.30).
LE PASSEGGIATE. Le passeggiate de Le Vie dei Tesori mirano a recuperare le sfaccettate sfumature storiche di una città mediterranea che da un lato si allungava tra campi e sorgenti, dall’altro allargava il suo cuore storico oltre le mura. In questo primo weekend, molti degli appuntamenti investono infatti i fiumi della città, l’Oreto, il Kemonia o il Papireto. Si scoprirà la città antica, dentro le mura: dal Politeama a piazza Croci, alla ricerca del Liberty; sulla linea della via Maqueda che nel 1600 tagliò il centro storico; sulle tracce dei re normanni e dei loro sollazzi; alla ricerca dei cinematografi di una volta che infiocchettavano la Palermo degli anni ’70; si alzerà il velo sulle mura meridionali della città, oggi inglobate in proprietà private; e su ’Hârat’al Yah?d l’antica Giudecca dove gli ebrei abitarono fino al 1492.