Batterflai, il musical ai Cantieri Culturali alla Zisa
Domenica 21 febbraio alle 18.30 presso lo Spazio Perreira dei Cantieri Culturali alla Zisa prende vita Butterflai, il musical diretto da Matilde Politi e presentato dal laboratorio "il processo della farfalla".
“Non sapevo che la libertà non è una ricompensa, né una decorazione che si festeggi con lo spumante; e neppure un regalo, una scatola di leccornie. Oh! No, anzi è un lavoro ingrato, una corsa di resistenza molto solitaria, molto estenuante. Niente spumante, niente amici che levano il bicchiere guardandoti amorevolmente. Solo in un aula tetra, solo sulla pedana al cospetto dei giudici, e solo a decidere, di fronte a se stessi o al giudizio altrui. Alla fine di ogni atto di libertà, c'è una sentenza; per questo la libertà pesa troppo, specie quando si ha la febbre, o si è inquieti, o non si ama nessuno.” (A. Camus, La caduta)
Un laboratorio gratuito di performing arts, 40 partecipanti da 14 a 65 anni, tre mesi, ai Cantieri Culturali della Zisa, Palermo. Un progetto ideato e condotto da Matilde Politi, cantante e performer palermitana, per portare in scena un Musical sull'autodeterminazione, la libertà e la ricerca della felicità; sul sesso e sulla gioia, la truffa, il potere. Completamente autoprodotto. Si tratta di una sfida, un'esperimento, lanciato da Matilde Politi a ottobre 2015: la produzione dal basso, orizzontale e condivisa, di uno spettacolo senza una lira, per fare e produrre cultura fuori dal mainstream e senza sostegno economico. La scommessa è che artisti e non professionisti tenuti Insieme dalla volontà di condividere esperienze e fatiche possano mettere in piedi una produzione artistica in barba alla crisi economica alle difficoltà tecniche e pratiche alle burocrazie istituzionali e del mercato culturale.
Hanno risposto a questo invito in tanti, professionisti e non, ognuno con le proprie possibilità e limiti: musicisti precari esclusi dal mercato musicale, disoccupati o sottoccupati e laureati esclusi dal mercato del lavoro, impiegati disaddattati al sistema, artisti senza mecenate, malati, tossici, alienati – “tutti puniti, tutti cattivi soggetti”, citando ancora Camus. L'argomento proposto è l'esclusione sociale e lo stigma, e chi ha partecipato sono tutti soggetti e persone socialmente escluse, ognuno in senso diverso e per motivi diversi. Il percorso del laboratorio, basato sulla partecipazione, la condivisione, il fare “collettivo”, ha permesso di sperimentare nella pratica il senso e la necessità della cultura, del teatro, della musica e dell'arte al giorno d'oggi: inclusione; condivisione; partecipazione. Semplicemente partecipando, scambiando saperi ed esperienze, imparando in maniera trasversale e intergenerazionale, questo gruppo eterogeneo ha raggiunto un risultato stupefacente: il musical “Blatterflai”, un'ora e più di balli, canti e scene, ai confini della realtà.
“L'uniformità è la morte, la diversità è la vita”, recita Blatterflai. Lo spettacolo che il laboratorio presenta dopo tre mesi di incontri e di partecipazione, è una rivendicazione del diritto alla diversità, diritto alla felicità, al di fuori del giudizio: in una parola, libertà. Aggiungiamo anche il diritto agli spazi pubblici, il progetto si è potuto realizzare all'interno dei Cantieri Culturali della Zisa, una meravigliosa risorsa della cittadinanza che merita la giusta cura e attenzione da parte del Comune, per la manutenzione e la fruibilità di tutti I locali e per tutti I progetti dei cittadini che lo richiedano.
Matilde Politi, nata a Palermo, laureata in Antropologia Culturale alla Sapienza di Roma nel 1999, lavora tra musica e teatro dal 1992. La sua formazione teatrale avviene soprattutto presso la Fondazione Pontedera Teatro (1995-96), nell’ambito dunque del teatro di ricerca; lavora negli anni in numerose produzioni teatrali, come attrice, cantante e musicista, nonchè come creatrice delle parti musicali degli spettacoli e come trainer vocale degli attori. Gli studi musicali cominciano nel 1985 con lo studio del pianoforte e solfeggio, per passare poi da autodidatta allo studio della chitarra, della fisarmonica e del canto. Durante gli anni porta avanti un percorso di autoformazione, attraverso seminari e workshop di varia natura sul canto, affiancati da un costante lavoro di ricerca e sperimentazione.
Dal 2000 sceglie di dedicarsi al lavoro di ricerca sul repertorio di tradizione siciliano e di area mediterranea; da allora, come cantante, accompagnandosi con chitarra, fisarmonica e tamburello, e in diverse formazioni musicali, ha suonato in tante piazze grandi e piccole della Sicilia e d'Italia, partecipato a numerosi festival di musica popolare, anche all’estero (Spagna, Svizzera, Tunisia, Mali, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Belgio, Germania), come folksinger e cantautrice. Ha dato vita, contribuito o partecipato a diversi gruppi, sia nel teatro che nella musica, realizzando collaborazioni artistiche con artisti locali e stranieri di area non solo etnico-popolare, ma anche jazz e contemporanea, cantautorale, e classica.