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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Unicredit, i sindacati: "Al via la cessione del credito su pegno, a rischio 60 posti di lavoro"

A dicembre verrà costituita la Newco che incorporerà il ramo d’azienda e a gennaio si aprirà la relativa procedura sindacale. I sindacati: "Metteremo in atto tutte gli strumenti utili ad evitare danni alle professionalità dei lavoratori"

Unicredit accelera sulla cessione del ramo d’azienda relativo al credito su pegno: a dicembre verrà costituita la Newco che incorporerà il ramo d’azienda e a gennaio si aprirà la relativa procedura sindacale. A darne notizia le sigle sindacali, da mesi sul piede di guerra per le ripercussioni che questa operazione avrà sui lavoratori. Sono 60, infatti, i posti di lavoro a rischio in Sicilia. 

“Unicredit - affermano Giuseppe Angelini (Fabi), Gabriele Urzì (First Cisl), Francesco Re (Fisac Cgil), Salvatore Li Castri (Uilca) e Giuseppe Di Giacinto (Unisin) – contravvenendo anche agli impegni assunti con l’accordo del 4 febbraio scorso, relativo allo stop alle esternalizzazioni per tutta la durata del piano industriale, continua con la vendita dei gioielli di famiglia, redditizi e, nel caso del pegno, socialmente utili in quanto ultimo baluardo, spesso, al ricorso all’usura da parte di clienti, di qualsivoglia status sociale, in difficoltà che non possono accedere, magari perché non momentaneamente in linea con i canoni della valutazione del merito creditizio, ad altre forme di finanziamento”.

La società con la quale si perfezionerà l’operazione è la principale casa d’aste austriaca, la Dorotheum, la più grande d’Europa, membro dell’Associazione internazionale credito su pegno, con succursali anche a Milano (dal 2005) e a Roma (dal 2009).

“Il riconoscimento del Ccnl del settore del credito, il rafforzamento della rete a presidio della funzione sociale a cui assolve il credito su pegno sul nostro territorio – concludono i sindacalisti – sono gli elementi minimi di salvaguardia per ottenere i quali metteremo in atto tutte gli strumenti utili ad evitare danni alle professionalità dei lavoratori che, soltanto in Sicilia, sono circa 60 e sul cui futuro incombono molte ombre. Infatti il settore del credito su pegno in Austria è disciplinato da una legge commerciale (del 1994) che prevede il possesso di un permesso finalizzato a fornire i relativi servizi sul territorio austriaco. Ai sensi della legge bancaria austriaca non è prevista una specifica licenza bancaria”.
 

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