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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Libertà / Via della Libertà

Lavoratori Wind, sit-in in via Libertà "Nubi sul futuro di 1.600 dipendenti"

Manifestazione davanti al negozio della compagnia telefonica. Preoccupate le sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil: "Tagli inammissibili per un'azienda che produce utili per oltre quattro miliardi di euro"

Sit-in nel pomeriggio in via Libertà dei lavoratori della Wind a seguito dell'annuncio da parte della società di cedere i lavoratori del network. Le scelte aziendali influiranno sul futuro professionale di 1.600 dipendenti. Preoccupazione per i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, che temono per i risvolti della politica aziendale che avranno effetto su tutti i lavoratori: i customer, gli operatori IT e commerciali.

Sit-in lavoratori Wind in via Libertà Campolo/PalermoToday

I sindacati contestano le considerazioni esclusivamente finanziarie della Wind, che in passato si sarebbe resa disponibile per studiare un programma che rendesse più efficiente il proprio operato, chiedendo sacrifici economici ai lavoratori. Il 17 maggio scorso la Wind ha comunicato ai propri dipendenti la possibilità che venissero esternalizzati. Lavoratori fuori, nonostante asset e strutture vengano mantenute. "Il 17 novembre siamo stati convocati a Roma, presso Confindustria - dichiara Serena Potenza, dell'RSU-SLC Cgil Wind - e ci hanno spiegato che il progetto della Wind stava andando avanti, nonostante ci siano delle sentenze che sanciscono l'illegittimità della procedura".

Il timore è quello che i lavoratori, che hanno contribuito alla fase di start up e alla crescita dell'azienda, siano lasciati senza un impiego. "Non vogliamo fare la fine dei dipendenti Wind di Sesto San Giovanni - spiega Renato Di Fede, RSU-SLC Cgil Wind -,  La storia è andata allo stesso modo e dopo 3 anni sono state licenziate 280 persone. Parliamo padri e madri di famiglia, tutti sulla quarantina, difficilmente ricollocabili professionalmente, specie in Sicilia". Fabio Maggio, segretario provinciale SLC-Cgil, ritiene "Inammissibile che un'azienda che produce utili per oltre 4 miliardi di euro tagli posti di lavoro in questo modo. Il sindacato e i lavoratori si sono resi disponibili a fare sacrifici pur di salvare il posto. È semplicemente una manovra finanziaria che gioca sulla pelle dei lavoratori".

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