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Economia Termini Imerese

I preti "compagni" di Termini Imerese: "Andate e scioperate con gli operai"

Le chiese del paese sono al fianco dei lavoratori Fiat e incitano dai pulpiti a scendere in piazza: "Non possiamo restare immobili, senza lavoro non c'è futuro"

Fim, Fiom, Uilm lo avevano già annunciato. Ma per la vertenza della Fiat di Termini Imerese è sentita da tutti i cittadini del piccolo paese in provincia di Palermo. Anche dai preti. Con una lettera ai fedeli, i sacerdoti hanno chiamato a raccolta la comunità cittadina per lo sciopero generale in programma domani, giovedì 13 febbraio: "Vi chiediamo di partecipare e di far partecipare le persone che incontrerete, certi che il Signore non delude le speranze del popolo che lo invoca con fiducia".

I lavoratori dello stabilimento sono coperti dalla cassa integrazione fino a giugno ma dopo questo termine il loro destino è ancora incerto. Così i parroci hanno scritto un comunicato rivolto "a tutti gli uomini di buona volontà" per partecipare alla mobilitazione: "Abbiamo ascoltato i bisogni di donne e uomini delle nostre comunità, che ormai giunti allo stremo, danno segni evidenti e inquietanti di sofferenza, la quale in questi ultimi giorni è diventata sempre più ingovernabile".

Nel comunicato si ricordano e si condividono anche le ragioni della protesta: "Il giorno dopo la manifestazione si svolgerà un incontro a Roma al ministero dello Sviluppo economico che potrebbe essere decisivo per la risoluzione della vicenda Fiat, madre del progressivo dissesto economico della nostra zona: ormai si è alla vigilia del licenziamento dei 1 mille e duecento operai. "Noi cristiani, siamo chiamati ad agire, ad operare per il bene nostro e dei nostri figli. E' in gioco il futuro dei nostri paesi, delle nostre famiglie. Non possiamo e non dobbiamo rimanere immobili, senza lavoro non c'è futuro". Alla manifestazione organizzata da Fim Fiom e Uilm, parteciperanno artigiani, commercianti, imprenditori: l'amministrazione comunale ha coinvolto anche le scuole, con delegazioni di studenti in piazza.

E il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e presidente dell’Anci Sicilia, domani parteciperà mobilitazione generale. “Nei giorni scorsi – ha detto Leoluca Orlando - ho sollecitato una più ampia attenzione sulla vertenza, ricevendo assicurazione dalla presidenza del consiglio dei ministri della presenza al tavolo tecnico di venerdì prossimo di un rappresentante di Palazzo Chigi a conferma del valore nazionale di questa vertenza che non può essere catalogata come una questione periferica o secondaria rispetto al quadro complessivo dello sviluppo industriale del Paese”.

Come presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando insieme ad altri sindaci siciliani, venerdì 14 febbraio alle ore 13 incontrerà il prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo alla quale “comunicherò – conclude Orlando - la posizione dei sindaci siciliani e in particolare di quelli dell’area direttamente interessati allo stabilimento Fiat e all’indotto. Sollecitando ancora una volta il governo nazionale a dare un contributo determinante alla risoluzione della vertenza”.

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