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Economia Termini Imerese

Disneyland a Termini, anche i 5 Stelle tifano: "Noi disponibili, contatti iniziati un mese fa"

La rivelazione: "Abbiamo inviato una lettera al vicepresidente di Disney Media Jay Visconti, siamo interessati a svolgere il ruolo di intermediario con la Regione". Poi l'accusa: "Quattro anni fa Crocetta e company li hanno fatti scappare"

In una lettera, inviata un mese fa, al vicepresidente di Disney Media Jay Visconti, il M5S rivela di avere espresso la propria disponibilità a svolgere il ruolo di intermediario con la Regione, qualora il colosso mondiale leader dell'intrattenimento per famiglie avesse l'intenzione e ci fossero ancora le condizioni di investire in Sicilia. Già anni fa Disney aveva manifestato interesse a creare un parco divertimenti nell'Isola, il primo ed unico in Italia dopo Eurodisney. Poi però il percorso si è arenato. Ieri l'annuncio dell'assessore al Bilancio di avviare una nuova interlocuzione.

“Lo scorso 20 febbraio, a due mesi dall'insediamento dell'Ars, anticipando le mosse del Governo regionale abbiamo scritto a Disney media invitandoli a rivalutare un progetto che nel 2014 era stato ipotizzato per Termini Imerese – rilevano Zito e Sunseri –. Nel 2014, durante la campagna elettorale per le amministrative avevamo appreso l'interesse di Disney a investire in Sicilia, ma Crocetta non è stato in grado di avviare una seria interlocuzione, provocandone la fuga”. “Proprio ieri – proseguono - Armao ha annunciato l'avvio di un dialogo. Ci auguriamo che stavolta si possa intavolare una discussione costruttiva e seria”.

Per il M5S, in Sicilia occorre creare “le condizioni per attrarre investimenti e puntare sul turismo. Oggi scontiamo gli effetti della desertificazione industriale, che si estende da un lato e l'altro dell'Isola, mentre le aziende chiudono, non investono nell'Isola, il tasso di disoccupazione sfiora il 21%, i giovani sono costretti a emigrare e l'intervento pubblico dimostra di non essere in grado di realizzare strade, ferrovie e autostrade del mare”. “E' tempo di invertire la rotta – concludono Zito e Sunseri - e creare le condizioni per direzionare meglio fondi pubblici e opportunità capaci di generare nuova occupazione, sfruttando anche le risorse europee e misure di fiscalità di vantaggio per rendere conveniente investire in Sicilia”.

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