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Panifici aperti due domeniche al mese, monta la protesta: "Soluzione che non risolve problemi"

Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti all'attacco dell'assessorato regionale alle Attività produttive, che ha ridisegnato l’attività di panificazione: "Anche questa volta le nostre richieste sono rimaste inascoltate"

“Anche questa volta le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Non comprendiamo l’atteggiamento dell’onorevole Turano che ci ha regolarmente convocati, ci ha ascoltati, ma alla fine ha agito senza tener conto delle nostre proposte. Siamo profondamente rammaricati per come sono andate le cose, anche perché, dopo i primi positivi incontri, confidavamo nella sua riconosciuta sensibilità e disponibilità per potere sanare e migliorare il decreto Lo Bello. Invece gli errori sono stati semplicemente e irresponsabilmente replicati i cui effetti, deleteri, continueranno a ripercuotersi sull’attività dei panificatori, pronti a mobilitarsi per manifestare il loro disagio”. Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti all'attacco dell'assessorato regionale alle Attività produttive, che ha ridisegnato l’attività di panificazione concedendo l'apertura per due domeniche al mese.

“Sarebbe il caso di dire come prima peggio di prima – sottolineano le cinque organizzazioni – riferendosi al revocato decreto voluto da Mariella Lo Bello, durato in vita appena pochi mesi. (Il precedente provvedimento obbligava a non panificare durante quattro domeniche e i festivi ndr.) Profili di illegittimità e passaggi anomali e incongruenti presentava quello emanato durante il governo Crocetta, altrettanti nei contempla l’attuale targato Turano. Violano espressamente la direttiva Bolkestein, recepita dall’ordinamento giuridico italiano, il cui obiettivo è quello di favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i Paesi, e violano nettamente la volontà della maggior parte dei panificatori, che noi rappresentiamo, i quali valutano la decisione dell’assessore come una soluzione piratesca che non risolve il problema principalmente avvertito dalla categoria, cioè quello di favorire, in occasione della chiusura obbligatoria della prima e della terza domenica di ogni mese, la grande distribuzione organizzata. Nelle prossime ore valuteremo se intraprendere, congiuntamente, apposite azioni legali per far valere le nostre ragioni, che anche ieri abbiamo cercato, ma beffa, ci ha radunati nel pomeriggio, dopo aver pubblicato il decreto in
mattinata. E come se non bastasse rispetto all’argomento per il quale ci aveva convocati, cioè la prospettiva del disegno di legge di iniziativa
governativa, è stata fatta una discussione piuttosto blanda, senza ricevere alcuna proposta. Ci siamo limitati a riferire, con fermezza, che se i
presupposti di partenza saranno gli stessi di quelli contenuti nel decreto, noi ci rivolgeremo verso altri luoghi istituzionali. Risponderemo
fattivamente e costruttivamente alle sollecitazioni che sono già arrivate da vari gruppi parlamentari, persino deputati della maggioranza, impegnati nella presentazione di specifici disegni di legge - concludono Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti - destinati a disciplinare in modo organico e nel solco della piena legalità la delicata e complessa materia della panificazione in Sicilia”. 

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