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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Almaviva, ipotesi di accordo: mobilità e contratti di solidarietà per 6 mesi

Restano accese le speranze dei 1.670 lavoratori del call center, che insieme ai colleghi delle altre sedi dovranno dare l'ok alla proposta. Poi la parola al cda dell'azienda. Cisl: "Il Governo mantenga gli impegni assunti sul settore"

Ritiro dei licenziamenti e contratti di solidarietà in tutti le sedi (con diverse percentuali) per altri sei mesi, oltre a mobilità e trasferimenti volontari presso i siti di Catania, Milano e Rende. Questi gli ultimi aggiornamenti arrivati dall’incontro che si è tenuto a Roma, nella sede di Unindustria, dove i sindacati hanno incontrati i vertici di Almaviva. La proposta abbozzata sarà sottoposta ai lavoratori che dovranno esprimersi al riguardo nelle varie assemblee in tutta la penisola. "E' chiaro che si tratterebbe solo di un modo per prendere tempo, affinché il Mise e il governo nazionale - dichiarano Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani, e Eliana Puma, Rsu Fistel - mettano in campo tutte le riforme del settore e i provvedimenti annunciati". Dopo la protesta di oggi davanti all’assessorato i lavoratori rilanciano un altro appuntamento per domani in via Cavour.

Un incontro durato otto ore nella sede degli industriali, al termine del quale si sarebbe trovata un’intesa di massima sulla vertenza e che potrebbe essere valida dal prossimo 1 giugno e che prevederebbe anche l'impiego dei lavoratori assunti a tempo indeterminato anche per le attività di ricerca di mercato, svolte sino ad ora dai collaboratori impiegati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Resta ancora da scogliere il nodo che riguarda le modalità con cui Almaviva intende applicare i contratti di solidarietà, che potrebbero prevedere delle clausole di gestione dell'orario di lavoro più flessibili, in alternativa all'astensione dal lavoro per l'intera giornata. Dubbi che potranno essere discussi durante le varie assemblee in tutta Italia, con la bozza di accordo che dovrà essere ratificata entro il 4 maggio. Poi un novo incontro tra azienda e sindacati.

"Si prorogherebbe di fatto - continuano Assisi e Puma - il contratto di solidarietà con le stesse condizioni economiche per i lavoratori del precedente accordo, in modo da far patire le minori perdite possibili ai lavoratori. Nel frattempo ci attendiamo che gli impegni assunti dal governo nazionale per cambiare il settore dei call center e far rispettare le regole contrattuali e i diritti dei lavoratori si trasformino in fatti". "Qualunque sia l’accordo che verrà raggiunto - spiega ancora Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani - è necessario che il governo nazionale acceleri sulle proposte maturate al tavolo del Mise come la riforma dell’articolo 24 bis sulle delocalizzazione, e tutti quegli strumenti per rilanciare il settore considerato dallo stesso esecutivo strategico. Palermo ha bisogno di tutelare questi 1670 posti di lavoro". Il popolo dei call center, intanto, ha lanciato un’altra protesta per domani, alle ore 9, davanti alla Prefettura di via Cavour, con un manifestanti "armati" di badge e maglietta #SiamoTuttiAlmaviva.

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