"Sono rimasta incinta e mi hanno dato il lavoro a tempo indeterminato"
La storia di Delia, palermitana, che si è vista offrire dal capo non una lettera di licenziamento bensì l'agognato "posto fisso": "L'azienda è fatta di persone, non di numeri. E' questa la nostra filosofia"
Incinta, viene assunta a tempo indeterminato. Sembra quasi fantascienza e invece è successo veramente. E' il caso di Delia Barzotti, palermitana trapiantata a Trieste, rimasta incinta dopo un anno dall'assunzione con contratto a tempo determinato e che si è vista offrire dal capo non una lettera di licenziamento bensì l'agognato "posto fisso".
Repubblica racconta la storia di Delia e della Cpi-Eng, azienda triestina di ingegneria e progettazione meccanica "che ha deciso di sposare, proprio per venire in contro a Delia, una filosofia pro-mamme", mettendo su uno spazio di co-working, con area bimbi ed educatrice, e orari di lavoro flessibili.
"Dopo la maternità obbligatoria e la nascita di Ludovica sono subito tornata a lavoro. L'ho chiesto io. Mi bastano un computer e un telefono", continua Delia che sottolinea come per ottenere benefici sia necessario mettere dedizione nel lavoro.
In attesa di mandare la piccola di quattro mesi al nido, Delia lavora due giorni a settimana all'interno dello spazio di lavoro condiviso, dove, spiega, "può guardare la bambina a vista sentendosi comunque a 'lavoro'".
Non solo. Delia ha anche avuto un aumento di stipendio dopo il contratto a tempo indeterminato. "L'azienda è fatta di persone, non di numeri. È questa la nostra filosofia", spiega Christian Bracich, proprietario della Cpi.