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Economia

Furti di identità e frodi creditizie, nel 2016 a Palermo 842 casi

I dati sono stati resi noti dall'osservatorio Crif. In tutta Italia gli episodi sono stati oltre 26.100, con una perdita economica che supera i 152 milioni di euro

Nel 2016 in Sicilia sono state rilevate 2.876 frodi creditizie: il maggior numero di episodi nella provincia di Palermo, con 842 casi. I dati sono stati resi noti dall'osservatorio Crif (osservatorio sui furti d’identità e le frodi creditizie), che prende in esame le frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene. 

La situazione in Italia

Nell’intero anno 2016 i casi di frode creditizia o emissione di cambiali e assegni a nome altrui perpetrati mediante furto di identità siano stati più di 26.100, con una perdita economica che supera i 152 milioni di euro. Il dato, in ulteriore crescita a fronte dei circa 25.300 casi rilevati nel corso dell’anno precedente, conferma un fenomeno in costante espansione.

La situazione in Sicilia

La ripartizione percentuale delle frodi per regione mostra una maggiore diffusione di questo fenomeno criminale in Campania, Lombardia e Sicilia mentre il maggior incremento rispetto al 2015 si registra in Umbria, con un eloquente +29,2%. Per quanto riguarda la Sicilia, nel corso del 2016 sono stati rilevati 2.876 casi: il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Palermo, con 842 casi che la portano ad occupare la 5^ posizione nel ranking assoluto alle spalle di Napoli, Roma, Milano e  Torino e immediatamente davanti a Catania, con 643 casi. Enna è invece la provinciameno colpita da questo fenomeno criminale, seppur con 83 casi registrati nel 2016.
Enna, però, è la provincia isolana ad aver fatto segnare la crescita più sostenuta con un +48,8% rispetto all’anno precedente, seguita da Agrigento (+34,3%).

Il profilo delle vittime

Lo studio evidenzia che la maggioranza delle vittime sono uomini (nel 64,3% dei casi per la precisione) mentre relativamente alla distribuzione delle frodi per classi di età, quella in cui si rileva il maggior numero di casi risulta essere ancora una volta quella compresa tra i 41 e i 50 anni, con il 26,3% del totale. Il maggior peso delle classi più mature trova spiegazione nella tendenza da parte dei frodatori a individuare vittime che si caratterizzano per stabilità reddituale, una storia creditizia consolidata ed elevata propensione agli acquisti di beni durevoli. Da sottolineare, però, come la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento sia quella degli under 30 (+11,3%) a
dimostrazione che, rispetto a quanto si potrebbe pensare, i giovani spesso si caratterizzano per abitudini poco prudenti e una ridotta attenzione verso comportamenti virtuosi che potrebbero contribuire a ridurre il rischio di subire un furto d’identità finalizzato a realizzare
una frode.

La tipologia di finanziamento oggetto di frode 

Dall’ultimo aggiornamento dell’osservatorio di Crif emerge che il prestito finalizzato continua ad essere di gran lunga la tipologia di prodotto di credito maggiormente colpito: il 64,27% dei casi, infatti, riguarda questa forma tecnica. In linea con il trend degli ultimi anni, si registra un aumento significativo per le frodi perpetrate sulle carte di credito (+79%), che arrivano a spiegare il 18,5% dei casi totali.

La tipologia dei beni oggetto di frode

Nell’ambito dei prestiti finalizzati, il 39,8% dei casi di frode creditizia rilevati nel corso dell’ultimo anno ha avuto per oggetto l’acquisto di elettrodomestici; una quota rilevante ha riguardato anche i comparti auto-moto (12,1%), le spese per la casa immobili e ristrutturazione (10,4%) e l’arredamento (8,9%) e gli articoli di elettronica, informatica e telefonia (6,2%). Rispetto ai volumi di prestiti finalizzati erogati spicca però l’elevata incidenza delle frodi che coinvolgono il settore travel & entertainment e quello delle spese per la casa.

“Ormai i ladri non solo più solo coloro che entrano in casa per rubare oggetti di valore, ma sono sempre più interessati ai nostri ben più preziosi dati che possono aprire loro le porte dei nostri account di posta elettronica e social network, conti correnti e carte di credito, con
pesanti conseguenze per chi subisce frodi e furti d’identità – commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif -. Durante il periodo estivo, poi, questo genere di crimine si intensifica ulteriormente con le truffe legate alle vacanze, con tante persone che rispondono ad annunci apparentemente vantaggiosi, fornendo persino copia dei propri documenti senza pensare che possano finire nelle mani di un malintenzionato. Considerando l’impressionante numero di casi rilevati sarebbe indispensabile adottare una serie di  omportamenti virtuosi in grado di ridurre i rischi ma, allo stesso modo in cui per difendere la nostra casa mettiamo un sistema di allarme, per proteggere i nostri dati e la nostra identità andrebbero adottati anche adeguati servizi di protezione in grado di allertarci
al primo segnale di pericolo”.

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