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Economia

Lettera di trasferimento per 9 lavoratori ex Randazzo, i sindacati: "Licenziamenti camuffati"

L'azienda è stata acquisita dalla multinazionale olandese Grand Vision. Filcams Cgil e Fisascat Cisl: "L'azienda ha alzato un muro. Temiamo che siano solo i primi provvedimenti"

Niente da fare per i lavoratori del gruppo ex Randazzo, da due anni sotto il controllo della multinazionale olandese Grand Vision. Nelle scorse settimane nove impiegati hanno ricevuto le lettere di trasferimento. Lo rendono noto la Filcams Cgil Palermo e la Fisascat Cisl. "Se in un primo momento, all’incontro del 13 febbraio, l'azienda aveva aperto uno spiraglio nella vertenza rinviando di un mese i trasferimenti per portare avanti la trattativa - si legge in una nota -, all’incontro svoltosi in data odierna ha alzato un muro ribadendo che il prossimo 1 marzo i lavoratori dovranno trasferirsi inderogabilmente nelle città del nord Italia a cui sono stati assegnati".

La rete vendita di Grand Vision Italia opera sul territorio palermitano con undici punti di vendita e circa 80 lavoratori. “Sin dall’inizio abbiamo ritenuto che i nove trasferimenti, comunicati contestualmente agli ottici di sei diversi punti vendita, si traducono di fatto in licenziamenti camuffati poiché i lavoratori interessati, molti dei quali monorreddito vedrebbero raddoppiarsi le spese da affrontare mensilmente e, conseguentemente, dimezzare le economie destinate alla gestione del quotidiano - affermano Monja Caiolo e Mimma Calabrò, Segretari Generali di Filcams Cgil Palermo e Fisascat Cisl Palermo Trapani -. La conferma è arrivata all’incontro svoltosi in data odierna, in occasione del quale, nonostante le diverse proposte avanzate, l’azienda ha fatto presente di non volere in nessun modo tornare sui propri passi. L’unica proposta è stata quella di un incentivo per la risoluzione dei rapporti di lavoro. Filcams e Fisascat stigmatizzano l’atteggiamento assunto da Grand Vision Italia e si riservano di intraprendere ogni iniziativa sindacale e legale, presso le sedi opportune, a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo già richiesto al sindaco - continuano Mimma Calabrò e Monia Cajolo – l’apertura di un tavolo tra l’amministrazione Comunale, Grand Vision Italia e le organizzazioni sindacali, perché non possiamo permettere che il depauperamento di risorse umane e di posti di lavoro attuato dall’azienda si riproponga con periodica cadenza. Siamo fortemente preoccupate – concludono le sindacaliste - che a questi nove trasferimenti se ne possano aggiungere molto presto degli altri, perché sembrerebbe che alcuni negozi saranno interessati da un’importante riduzione della superficie di vendita, come il negozio di via Ruggero Settimo, continuando con lo stillicidio della perdita dei livelli occupazionali palermitani”.


 
 

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