Palermo sempre più povera e violenta: sparisce il lavoro, in aumento furti e rapine

Palermo sempre più povera e violenta. E' la fotografia scattata dall'Osservatorio economico della Provincia, elaborato dalla Camera di Commercio in collaborazione l'Istituto Tagliacarne. Emerge un dato su tutti. Fra il 2009 e il 2013 Palermo ha perso più di 46 mila occupati, con un calo del 6,8 per cento soltanto nell'ultimo anno

Oltre 1.700 imprese hanno chiuso i battenti nell'ultimo anno. Una crisi profonda, basti pensare che nel 2013 la flessione di aziende attive ha sfiorato quota 1,8 percento, ben oltre il dato nazionale che si è fermato a -0,7 percento. Significativa, soprattutto, la flessione delle imprese agricole e di quelle del manifatturiero. Non va meglio sul fronte delle costruzioni, dove sono state 136 le aziende che hanno chiuso i battenti, complice la crisi del mercato immobiliare e i tagli nella spesa pubblica per infrastrutture.

E le famiglie palermitane sono sempre più povere. Cala drasticamente il tenore di vita. Il 25,8%, pari a circa il doppio della media italiana, si trova in una condizione di povertà relativa. Ad alimentare questa deriva, che interessa soprattutto il ceto medio, è il debito crescente delle famiglie, a sua volta indotto dalla crisi. Palermo è la seconda provincia italiana per livello di gravità di tale fenomeno.

Palermo povera. Ma anche violenta. Escalation di furti e rapine: si tratta di delitti contro il patrimonio, normalmente appannaggio della criminalità comune, ma utilizzati anche da Cosa nostra come forma di intimidazione. Tutti gli indicatori parlano di una crescita a Palermo superiore rispetto che a livello regionale. In aumento negli ultimi due anni, rispetto al dato regionale anche i tentati omicidi (+40%) e il reato di associazione a delinquere.