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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"Seimila posti di lavoro persi in un anno": la Cisl lancia l'allarme povertà

I dati sono stati resi noti durante il secondo congresso territoriale del sindacato. I disoccupati sono ben 107 mila e domina il precariato, come dimostra il ricorso sempre più frequente ai voucher

"Nel 2016 sono andati in fumo, tra Palermo e Trapani, quattordicimila posti di lavoro. A soffrire di più sono settori come turismo, commercio ed edilizia. Solo nel capoluogo i posti persi sono stati seimila". I dati sono stati resi noti dal segretario generale Cisl Palermo -Trapani Daniela De Luca, durante la sua relazione all’apertura del secondo congresso territoriale del sindacato “Insieme, partecipiamo. Responsabili per il futuro”.

“Nessuno può farcela da solo - ha aggiunto De Luca - .Il nostro sindacato come è nel suo Dna, non potrà trascurare l'effetto moltiplicatore che potrebbe venire da un Patto di distretto trasversale, istituzionale tra sindaci, forze sociali, sindacali e datoriali, attori economici, mondo accademico, operatori della cultura e del mondo della scuola. Un patto che consolidi e renda operativo uno scambio costante e la messa a frutto di poteri, competenze, progetti, specifiche esperienze, sulle questioni chiave legate alle politiche di sviluppo e per il lavoro”.

I DATI SU PALERMO

L'OCCUPAZIONE -  Sono ben seimila i posti di lavoro in meno in un solo anno (il 2016), sono 318 mila gli occupati, mille persi nel settore dei servizi e ben 5 mila nel settore industriale e costruzioni insieme. Soffre anche l’agricoltura (-36,6%). Calano gli occupati essenzialmente nel settore industriale, edile e agricolo. I disoccupati sono ben 107 mila, erano 102 mila nel 2015, oltre 40 mila in più dal 2011. Aumentano dunque di molto in un anno i tassi di disoccupazione dal 23,9 al 25,1 (27 per le donne in aumento di quasi tre punti rispetto al 2015, 23 stabile per gli uomini). Quella giovanile (fino ai 30 anni) sfiora il 57 per cento, fino ai 24 anni è salita al 71%. Il tasso di attività resta invariato al 50,2%. Resta invariato anche il tasso di inattività, il 49,8.  

LE IMPRESE - Calano le piccole imprese artigiane. Il 2016 si è chiuso con un saldo negativo di 144 aziende chiuse (719 registrate e 863 cessate). Fra i settori più in crisi c’è l’edilizia, secondo la Cassa edile, nel capoluogo siciliano c’è stato negli ultimi anni un calo di quasi 2 mila operai.

IL PRECARIATO - A dominare è il precariato, come mostra il dato sui voucher a Palermo cresciuto molto, quasi triplicato, dal 2014 quando furono 385.566, per passare a 693.700 nel 2015 e ben 925.823 lo scorso anno. Fra i settori in cui sono stati più utilizzati c’è il commercio (161 mila voucher nel 2016) ma soprattutto i servizi (190.851) e il turismo (151 mila).

I NEGOZI - Secondo Confcommercio sono calati nell’ultimo anno gli esercizi commerciali a Palermo del 25 per cento nei centri storici e del 20 in altre zone della città. Al centro chiudono soprattutto bar e ristoranti (il 45%). Sul fronte delle imprese secondo i dati Unioncamere si registra un trend positivo, a Palermo (5.537 iscrizioni contro 4.583 cessazioni) dell’1 per cento in più. Ma più in generale, per tutti i settori insieme il calo si avverte del 3,8 negli ultimi 10 anni e -0,2 solo fra il 2015 e il 2016 (oggi sono oltre 75 mila erano 78.125 nel 2007) secondo i dati della Fondazione Res.

NON SI ARRIVA A FINE MESE - La povertà però è un fenomeno fin troppo presente. Per quanto l’accesso alla Caritas, oltre 3 mila sono le persone che chiedono l’intervento dei centri d’ascolto. Ben più alto il numero delle persone, quasi 30 mila, che hanno ricevuto l’assistenza alimentare tra Palermo e provincia (18.500 in città dei quali oltre 16 mila gestiti direttamente dalla Caritas, 10.500 in provincia). Solo il servizio mensa a Palermo risulta aumentato di circa il 50 per cento tanto che la Caritas fatica a rispondere a tutte le richieste. Del resto il livello medio di reddito delle famiglie lo conferma, calcolato sull’intera popolazione provinciale, non arriva a 8.500 euro per Palermo e anche per le pensioni prevalgono gli importi medi di circa 654 euro più basse della media nazionale che si attesta sui 839 euro. In particolare l’importo medio nel 2015 secondo i dati Inps è stato di 662,99 più basso rispetto al 2014 (quando era 675 circa). Soffre il mercato del lavoro.

GLI AIUTI - Sul fronte cig, le ore complessive autorizzate nel 2016 sono state oltre 8 milioni di euro rispetto al 2015 si registra un incremento di 963 mila ore. A percepire la mobilità nel 2015 sono stati sono stati 3020. Il bisogno di politiche sociali cresce sempre di più, appena avviato il "Sia" (sostegno all’inclusione attiva), al Comune sono giunte da settembre 10.743 richieste (8 mila solo nelle periferie). Di certo la crisi economica degli anni 2008-2015 ha alimentato le diseguaglianze economiche e sociali, e la distanza tra ricchezza e povertà aumenta soprattutto in Sicilia dove la povertà relativa colpisce l’11,7% delle famiglie e soprattutto le fasce più deboli, giovani fino a 35 anni e anziani oltre i 65 anni di età.

LE PROPOSTE DELLA CISL -  “Auspichiamo davvero - dice De Luca - che dopo decenni di sprechi, promesse non mantenute, assenza di programmazione e incapacità di strategie di sistema, che non possono che renderci quantomeno cauti, si possa avviare il percorso del rilancio partendo innanzitutto dai temi del risanamento, della riqualificazione della spesa pubblica, del lavoro e dello sviluppo, con una governance interistituzionale forte e condivisa”. Mettere a sistema i territori è la parola d’ordine. Secondo la sindacalista le città: “possono ripartire se non c’è uno slancio forte in tutti i settori produttivi per questo risulta fondamentale che si accelerino le procedure sulle opere previste dal Patto per la Sicilia come tante altre opere pubbliche attesa da anni. Non vorremmo che per vedere l’avvio dei cantieri, bisogna attendere il mese di settembre”. 

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