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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Piazza Santa Chiara

Microcredito, alla Caritas un servizio per aiutare le famiglie in difficoltà

E' possibile chiedere prestiti a tassi agevolati utili al pagamento di spese essenziali per la casa, l'affitto, gli studi dei figli e persino per le cure mediche. Le somme erogate variano da mille a settemila euro

Sempre più famiglie palermitane non riescono ad arrivare a fine mese. Per aiutare chi è in difficoltà, alla Caritas è operativo il servizio di supporto al microcredito. Si tratta di piccoli prestiti a tassi agevolati utili al pagamento di spese essenziali per la casa, l’affitto, gli studi dei figli e persino per le cure mediche.

L’attività di intermediazione per l’accesso al microcredito prevede l’erogazione di prestiti da 1.000 a 7.000 euro destinati a nuclei familiari e piccole imprese con problemi economici, garantiti da un fondo regionale etico creato ad hoc e gestiti dalle filiali Unicredit e da alcune banche del credito cooperativo.

“Si tratta di un aiuto fondamentale per quelle famiglie che, in seria difficoltà economica, sono definite non bancabili, cioè che, per vari motivi, non hanno la possibilità di accedere alle forme classiche di finanziamento bancario – spiega Francesco Montalbano, responsabile al Microcredito e al prestito della speranza  alla Caritas -. Si tratta di persone che hanno già una posizione lavorativa più o meno stabile ma che hanno bisogno di piccole somme per sostenere spese necessarie al benessere della famiglia, come  il pagamento dell’affitto per chi ha uno sfratto esecutivo, le cure mediche oppure ancora le tasse universitarie per garantire gli studi ai propri figli”.

Per accedere al microcredito occorre però avere dei requisiti iniziali di idoneità. Il richiedente deve risiedere in Sicilia, avere un lavoro stabile o che presenti carattere di stabilità (contratti a tempo determinato ma rinnovati periodicamente per fare un esempio), un reddito che non superi i 18 mila euro l’anno. Ma possono accedere al prestito anche le imprese a conduzione familiare in crisi, ma in attività da almeno un anno.

Il prestito deve essere restituito nel tempo, ma con tassi bassi e agevolati (con una rata media di 132 euro al mese estinguibili fino a un massimo 5 anni). “In un mese abbiamo già ricevuto più di 30 richieste – dice Montalbano -. Ovviamente non tutte, purtroppo, avevano i requisiti per l’accesso, come nel caso di chi è disoccupato o svolge lavoretti in nero. Attualmente abbiamo avviato 5 pratiche, che speriamo vadano a buon fine”. “In generale – sottolinea -, è una misura di sostegno verso quella fascia di popolazione che, pur avendo un reddito stabile, a causa della crisi, non riesce da sola a far fronte a tutte le spese necessarie alla fine del mese. I cosiddetti 'nuovi poveri', se così vogliamo definirli. Ad accedere al microcredito sono soprattutto pensionati, dipendenti pubblici, poliziotti, insegnanti. È questo il classico profilo del richiedente. Famiglie, per lo più monoreddito, che hanno necessità di avere un sostegno, anche piccolo, per raggiungere un livello essenziale di benessere. Non dimentichiamo, infine, che si tratta anche di uno strumento antiusura, perché chi non riesce a rivolgersi alle banche ha più possibilità di finire nella morsa degli usurai”.

“La Caritas di Palermo ha deciso di  impegnarsi in questo delicato servizio – afferma Sergio Mattaliano, direttore della Caritas di Palermo – per mettersi a sostegno delle famiglie che, non solo sono in difficoltà economiche, ma non riescono più a uscire fuori da un sistema che a poco a poco tende a schiacciarle. Naturalmente il piccolo sostegno economico che chiedono nella gran parte dei casi serve per aiutare i figli negli studi o per fare fronte a bisogni più strettamente sanitari. In alcuni casi c’è  chi vuole investire questa piccola somma nell’apertura di piccole attività a conduzione familiare. Il microcredito può considerasi una forma efficace di accompagnamento che non è certamente un’elargizione di soldi a fondo perduto oppure un atto di carità ma sono cifre che devono rientrare secondo le modalità previste dalla legge. Un supporto, dunque, ma che dà la possibilità alle famiglie di ritrovare la loro autonomia".

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