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Economia

Coronavirus, Salvini incontra in videoconferenza 250 imprenditori siciliani

L'incontro, effettuato attraverso la piattaforma Zoom su impulso del segretario regionale della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, è stato organizzato "per ascoltare dalla viva voce di chi subisce ogni giorno le gravi difficoltà economiche dovute all'emergenza"

Oltre 250 fra imprenditori, rappresentanti delle attività produttive ed esponenti di organizzazioni di categoria siciliani hanno incontrato in videoconferenza il leader della Lega Matteo Salvini, attraverso la piattaforma Zoom. L'incontro, organizzato su impulso del segretario regionale della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, "per ascoltare dalla viva voce di chi subisce ogni giorno le gravi difficoltà economiche dovute all'emergenza coronavirus, le criticità della cosiddetta 'fase due' - spiega una nota del Carroccio - e l'insufficienza delle misure fino ad ora previste dal governo Conte rispetto alle specifiche esigenze delle diverse categorie produttive".

La riunione è durata circa quattro ore: "L'obiettivo - ha sottolineato Salvini intervenendo all'incontro - è di trasformare in proposte normative le richieste che arrivano dai vari settori produttivi. Fino ad oggi confesso che abbiamo agito in maniera composta ed educata, ma l'ascolto in termini concreti da parte del governo nazionale è stato pari a zero, e come si è intuito dalla conferenza stampa di domenica, più che alla fase due ci prepariamo a una fase meno uno. Per noi l'obiettivo è che quell'Italia che non si è ammalata di virus non si ammali di fame, perché questo è ciò che sta avvenendo per interi settori produttivi. Un obiettivo che tutto il mondo dell'impresa pone come priorià anche in Sicilia - ha aggiunto il leader della Lega - è 'burocrazia zero'". Secondo Salvini "occorre una strategia totalmente diversa da quella seguita fino ad ora dal governo, che vada in questa direzione, dando un'enorme lezione di libertà e di liberalismo, altrimenti - ha continuato - non ne usciamo, perché se i soldi arriveranno a luglio o ad agosto sarà troppo tardi". "La riapertura in sicurezza dei settori che sono in grado di garantire la tutela sanitaria e le distanze - ha continuato il leader della Lega -, come stanno adottando altre nazioni, è necessaria, anche perché alcune forme di mercato una volta perse non le recuperiamo piu'. Anche per queste ragioni, resteremo in parlamento a oltranza, per tutto il tempo necessario, giorno e notte". 

Poi Candiani: "Pretendiamo dal governo Conte risposte certe e non proclami, come quelli ascoltati fino a poche ore fa perché i problemi della Sicilia e di tutta l'Italia sono problemi seri e il Paese che lavora va considerato. Il governo - ancora Candiani - dia risposte sulle riaperture in sicurezza con i soldi che le imprese si aspettano per tornare a lavorare e con quanto occorre per far ripartire tutti i settori e fugare le incertezze di gran parte delle categorie produttive". E infine: "La Lega darà battaglia perché le ragioni che arrivano dal mondo produttivo entrino nella zucca di questo governo, non con provvedimenti tampone come quelli presi fino ad ora. La buona pazienza e la buona volonta' che sta mettendo chi lavora non ha eguali, ma prendere provvedimenti in ritardo significa condannare a morte le nostre imprese. Dalla Lega ci sarà massima determinazione perché nessuno resti indietro".
 

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