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Economia

Scontro Regione-Confcommercio sull'anticipo dei saldi, Di Dio: "Decisione gravissima"

Secondo il presidente dei commercianti l'assessore Lo Bello "ha poca esperienza specifica e che, peraltro, sembra rivestire un incarico che durerà ancora per poco. Una ragione in più per desistere a fare scelte avventate a scapito del nostro settore"

Anche le date dei saldi possono diventare motivo di scontro politico. Le parti in causa sono la Regione da un lato, con l'assessore Mariella Lo Bello, e la presidente di Federmoda e Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio.

Dagli uffici di Palazzo d'Orleans la decisione di liberalizzare le vendite con prezzi ribassati dando la possibilità ai negozianti di ridurre i prezzi 16 marzo al 30 giugno e dal 16 settembre al 31 dicembre, cioè in tutti quei mesi in cui non ci sono saldi. E in più i saldi invernali saranno anticipati dal 5 al 2 gennaio. Una novità che non piace alla Di Dio. "Trovo gravissimo  . dice - che un rappresentante di un governo regionale che, di fatto, è in una palude, abbia preso una decisione come quella sull'anticipo dei saldi di fine stagione, senza avere approfonditamente valutato le ricadute che ciò ha sulla nostra categoria  e senza prendere in considerazione la  precisa posizione di Federmoda di Confcommercio che è la più rappresentativa associazione di categoria del settore".

Secondo Patrizia Di Dio "La posizione iperliberista dell’assessorato regionale delle Attività Produttive è una evidente aggressione nei confronti di quel dettaglio tradizionale indipendente che noi rappresentiamo, di quel multibrand che con grandissima fatica ha resistito in questi anni difficili. Noi non rappresentiamo la grande distribuzione la quale, evidentemente, ha avuto un particolare ascendente nei confronti di un Assessore che non riesco a definire competente vista la decisione che ha assunto non solo in merito all’anticipazione della data dei saldi, ma anche all’estensione praticamente a tutto l’anno del periodo delle promozioni. "La nostra proposta riguardo all’inizio dei saldi invernali è stata quella del 5 gennaio, vigilia del giorno dell’Epifania, quindi un giorno prefestivo e, comunque, una data che rispecchia una proposta nazionale di Federmoda per far sì che tutte le regioni inizino contemporaneamente i saldi".

"L’assessore - continua - ha sostenuto che il giorno 5 non va bene perché cade di giorno feriale (inizio settimana), ma è una tesi letteralmente infondata: il 2 di gennaio l’anno venturo cade di lunedì! Seguendo questa “logica”  l’anno prossimo i saldi li faremo sabato 31 dicembre? E l’anno dopo?". "Oltretutto - aggiunge la Di Dio - la scelta del 2 di gennaio impone ai nostri operatori e ai loro collaboratori di lavorare il primo gennaio, dimostrando così di non avere avuto alcun rispetto per le problematiche che ciò comporterà per gli operatori e per i lavoratori del settore e mi chiedo: in assessorato faranno altrettanto? Invito pertanto l’assessore a rivedere la sua posizione convinta che sia stata una decisione presa senza alcuna valida motivazione da parte di una esponente del Governo che, è palese a questo punto, ha poca esperienza specifica e che, peraltro, sembra rivestire un incarico che durerà ancora per poco. Una ragione in più per desistere a fare scelte avventate a scapito del nostro settore".
 

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