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Economia

Commercio, l'assessore Turano: “A settembre un disegno di legge per riformare il settore”

L'annuncio durante un incontro con Assoimpresa. Il presidente Attinasi: “Finanziare i centri commerciali naturali e introdurre una fiscalità ad hoc per l'Isola”

Un disegno di legge per riformare il settore del commercio in Sicilia e rispondere alle esigenze degli imprenditori. Ad annunciarlo, nel corso di un incontro con Assoimpresa, è l'assessore regionale alle Attività produttive Girolamo Turano: "Abbiamo avviato un percorso di confronto tematico con le associazioni di settore che ci consegneranno le loro proposte di revisione di una materia complessa, con varie competenze e normative. A settembre, nel corso della conferenza programmatica, presenteremo un testo unitario di un disegno di legge che rivisiterà il settore, alla luce delle grandi trasformazioni degli ultimi anni”.

La delegazione di Assoimpresa Sicilia presente alla riunione era composta anche dal vicepresidente Vito Minacapelli e dai consiglieri Mario Piacenti, Giuseppe Guella, Nunzio Zarcone e Alfio Zambito. “La Sicilia ha tutte le carte in regola per risollevarsi e lasciarsi la crisi alle spalle - commenta il presidente nazionale di Assoimpresa, Mario Attinasi - ma serve una rinnovata sinergia tra imprenditori e istituzioni: per questo accogliamo di buon grado l'invito dell'assessore ai prossimi Stati generali del commercio. Sarà l'occasione per presentare un nostro documento con le proposte che riteniamo più idonee a rispondere alle esigenze degli imprenditori, in primis il finanziamento dei centri commerciali naturali. Aiutare le aziende significa creare ricchezza e posti di lavoro, obiettivo ambizioso che potrà essere raggiunto investendo sulle infrastrutture, sulla digitalizzazione e sulle zone franche urbane. Apprezziamo la sensibilità dell'assessore Turano a cui abbiamo chiesto interventi concreti”.

Per superare la crisi secondo Attinasi è necessario un nuovo patto con le istituzioni che preveda meno tasse, meno burocrazia, meno carta e meno impedimenti, riduzione del cuneo fiscale e una fiscalità ad hoc per l'Isola: "Solo così l'economia della Sicilia potrà ripartire e creare nuovi posti di lavoro”.

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