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Economia Termini Imerese

Termini, market "Spaccio alimentare" verso la chiusura: lavoratori in agitazione

L’annuncio dell’azienda ha scatenato ansia e allarmismo tra i dipendenti del gruppo Cambria. Venti i posti a rischio tra il Palermitano e Catania

Ultimi due giorni e chiuderanno le filiali dei supermercati del gruppo Cambria a Termini Imerese e Catania. Si tratta dei supermercati a marchio Spaccio alimentare e Iperspaccio. Una decina i lavoratori impiegati a Termini che rischiano il posto, altrettanti nel capoluogo etneo. I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato lo sciopero regionale (data da definire) diffidando la società dal proseguire queste azioni. Tra i punti vendita a Palermo quelli di via La Malfa, via Crocifisso a Pietratagliata (ex Sma) e via Ingham (ex Cityper Sma).

“Durante il precedente incontro – ricordano i sindacati - avevamo diffidato la società dal porre in essere iniziative di questo tipo, senza il preventivo e dovuto confronto sindacale, con l’obiettivo di salvaguardare e tutelare i livelli occupazionali, concordandone criteri e modalità che non possono rimanere una scelta discrezionale dell’azienda. È inutile rappresentare il clima di allarmismo e confusione che si respira ormai in tutti i punti vendita, a causa delle imprevedibili e improvvise iniziative aziendali, che ormai sono diffuse in tutte le province e che rischiano di vanificare i sacrifici che in questi ultimi anni i lavoratori hanno dovuto sopportare. Iniziative che evidenziano una palese difficoltà da parte della società di avviare un progetto di rilancio chiaro e definito e una evidente mancanza di una visione di prospettiva a lungo termine”.

Quindi la proclamazione dello sciopero regionale “con le modalità che ciascun territorio riterrà opportune, le cui date saranno successivamente comunicate nei termini in ossequio alle norme di legge vigenti”. I sindacati guidati da Salvatore Leonardi, Mimma Calabrò e Marianna Flauto hanno inoltrato comunicazione anche all’Ispettorato regionale del Lavoro, al quale si chiede “con sollecitudine di convocare un tavolo regionale con la società per affrontare il tema del mantenimento del perimetro aziendale e di tutti i livelli occupazionali”.

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