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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Banche in Sicilia, audizione dei sindacati all’Ars contro i tagli del personale nell'Isola

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Si è svolta mercoledì 2 ottobre, in Commissione Legislativa Permanente “Attività Produttive” dell’ARS, un’audizione richiesta dalla Segreterie regionali dei rappresentanti sindacali del settore credito FABI, FISAC-CGIL, FIRST CISL, UILCA e UNISIN in merito alle problematiche legate al ridimensionamento degli organici che sta interessando il settore bancario in Sicilia alla presenza del Presidente Orazio Ragusa, e con l’importante partecipazione dell’Assessore regionale dell’economia , Gaetano Armao, il quale ha dato il giusto peso alla convocazione. L’audizione si è aperta con l’intervento del Coordinatore regionale della FABI Sicilia, Carmelo Raffa che ha dichiarato, “molti comuni sono isolati a causa della chiusura delle agenzie bancarie, il servizio bancario è fondamentale per colore che ci lavorano e per tutte le comunità alla pari degli uffici postali, rileviamo che 89 comuni in Sicilia sono scoperti, tanto stando attuando le banche aiutate dallo Stato e che raccolgono il denaro e poi abbandonano il territori”.

“I canali evoluti delle banche con i loro piani di digitalizzazione – spiega Carmelo Raffa – se vanno per il Nord non vanno bene per il Sud, si concretizzano con il taglio esclusivo del personale, trascurando il rapporto diretto con gli utenti, l’assistenza delle filiali e del personale è determinante al fine di una reale funzione sociale sul territorio”. “Molte banche locali sono nate per combattere il fenomeno dell’usura, – aggiunge Raffa – il personale è carente e le assunzioni sono state ridotto all’osso, malgrado esistono delle leggi particolari che agevolano l’occupazione, quindi che si utilizzino pure, la FABI chiede un impegno serio da parte della regione nel prendere contatto con gli istituti di credito, a tutela dei livelli occupazionali pertanto il potenziamento dei servizi stessi, non si può arricchire il nord a discapito della Sicilia”. Anche il deputato regionale Emanuele Dipasquale del PD, ha dato il suo contributo, anticipando che l’interrogazione parlamentare presentata dal Partito Democratico sulla desertificazione delle agenzie nell’isola, sarà discussa a breve prima in aula.

“Abbiamo con l’ABI, un’interlocuzione diretta – ha detto l’Assessore Armao – ma dobbiamo dire che la deregolamentazione del sistema bancario ha generato purtroppo la libera chiusura degli sportelli bancari, per cui riteniamo sia indispensabile un piano di sviluppo per il Sud, ad ABI abbiamo chiesto anche di sapere per tempo la chiusura degli sportelli” L’assistenza ai clienti è indispensabile in Sicilia – ha aggiunto Armao – dettata dal livello di alfabetizzazione informatica di cui non tengono conto le banche al Sud, con dei tempi di adattamento da parte dell’utenza allo stato attuale impossibile” “E’ uno spopolamento drammatico,- replica Armao – da qui al 2065, dobbiamo intervenire in tempo, non possiamo purtroppo impedire alle banche di chiudere le agenzie, ma possiamo contrastare lo spopolamento dei piccoli paesi, convincendoli ad un piano di dismissione condiviso, chiederemo ad ABI un incontro per appurare se c’è in atto una discriminazione nei confronti della Sicilia ”.

“Oltre al fenomeno della liquidità trasferita continuamente dagli istituti bancari dal Sud al Nord, lanciamo un grido d’allarme per gli NPL, i crediti deteriorati – ha concluso Armao – le banche li hanno cartolarizzati quindi venduti a società esterne, all’interno dei crediti deteriorati ci sono anche garanzie reali e personali, per questo siamo molto preoccupati per il futuro degli imprenditori, dei lavoratori e della gente comune, per noi resta vitale e determinante il credito agevolato per le imprese per il tessuto sociale, a tutela del territorio siciliano”.

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