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Almaviva, vertenza infinita: "Non firmeremo mai una solidarietà al 60 per cento"

Anche Leoluca Orlando ha partecipato alla riunione che si è tenuta a Roma al Ministero del Lavoro sulla crisi dell'azienda: "Contrastare la delocalizzazione all’estero"

Una vertenza infinita. Anche Leoluca Orlando ha partecipato alla riunione che si è tenuta oggi al Ministero del Lavoro sulla crisi di Almaviva. All'incontro c'erano, tra gli altri, i collaboratori del ministro Di Maio, il dirigente del ministero del Lavoro, i vertici aziendali e le delegazioni dei sindacati. "Quella che riguarda Almaviva - ha detto il Sindaco intervenendo ai lavori - non è "una" vertenza, ma per la Palermo è "LA" vertenza, essendo questa azienda la più grande fra quelle private nella nostra città ed essendo Palermo la città con maggiore presenza occupazionale nel settore Tlc. Da tempo è stato unanime, da parte delle organizzazioni sindacali, dell'azienda e dell'Amministrazione comunale, il richiamo alla necessità di un approccio strutturale che contrasti la delocalizzazione all’estero ma anche l'esercizio inappropriato di tale attività da parte di aziende improvvisate".

Il sindaco a nome della città ha chiesto che il Ministro Di Maio con delega al lavoro e allo sviluppo economico convochi al più presto un tavolo di confronto con prospettive di intervento di rilancio con interventi strutturali "per evitare che si passi da ammortizzatori sociali ad ammortizzatori sociali che nel tempo mortificano professionalità e che in assenza di un rilancio strutturale del settore rischiano di essere il preludio della perdita di occupazione con effetti devastanti in tutto il Paese ma soprattutto a Palermo ove il settore costituisce una presenza di enorme importanza".

Così il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso: “Al tavolo abbiamo manifestato al governo la nostra grandissima preoccupazione per la situazione di Almaviva e di tutto il settore dei call center. Dopo l'insistenza dei sindacati, con la presenza del sindaco Orlando, che ha appoggiato in modo chiaro la tesi delle organizzazioni sindacali, e l'ha fatta sua, manifestando grande solidarietà per il settore e per i  lavoratori Almaviva, il ministero ha aggiornato l'incontro a un prossimo tavolo”.

La preoccupazione principale manifestata dalla Slc Cgil Palermo  è la mancanza di regole nel settore. “C'è bisogno di interventi immediati. La prima cosa da fare è arginare in modo significativo le delocalizzazioni all'estero,  che in modo massiccio  multinazionali e  committenti continuano a fare  – chiede Rosso – Il secondo punto: regole certe contrattuali per salvaguardare il lavoro, per controllare il volume dei traffici e  per l'applicazione di tariffe contrattuali legate ai contratti nazionali di lavoro. E  terzo: la creazione di un fondo strutturale dedicato al settore dei servizi, che conta in Italia circa 100 mila lavoratori”.

“Ultimo punto – prosegue Maurizio Rosso - è una attenzione particolare ai cambiamenti che la tecnologia sta introducendo, con la  previsione di  un percorso di formazione perenne, offrendo la possibilità di praterie di nuova occupazione in un settore che si va evolvendo verso nuovi ambiti di attività”. “L'Slc Cgil Palermo – aggiunge il segretario Maurizio Rosso - ha chiesto al governo una politica industriale seria per il comparto. Non ci possiamo permettere di perdere questo importante segmento dei servizi a Palermo e in Sicilia. Continueremo a stare accanto ai lavoratori e a lottare perché si creino condizioni di sviluppo per un'occupazione radicata e consolidata sul territorio”. “Domani si terrà a Palermo in Sicindustria l'incontro tra Almaviva e le organizzazioni territoriali per esperire  la procedura di accesso al  Fis. Noi  – anticipa  Rosso -  non firmeremo mai una solidarietà al 60 per cento. Il cambiamento sta nell'occupazione e non negli ammortizzatori sociali”

Così Giuseppe Tumminia, segretario generale della Uilcom Sicilia, al termine dell'incontro al Ministero del Lavoro: "Come recita un vecchio detto siciliano 'Chiacchiere e tabacchiere di legno'. Il Governo si impegna ad aggiornare il tavolo assicurando il coinvolgimento politico del Ministro, intervento di moral suassion sui committenti. L'impressione resta quella di una bassa consapevolezza degli effetti sociali. Se domani Almaviva non abbassa la percentuale di ammortizzatore sociale e non garantisce l'anticipo delll'integrazione Inps ai lavoratori,  siamo allo scontro sociale. Per girare in Italia i flussi di traffico dalla Romania bastano poche ore."

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