"A seguito dell'incontro svoltosi ieri in Prefettura è emerso con chiarezza che la risoluzione della vertenza Almaviva non è più legata soltanto alla possibile individuazione di una sede : l'amministratore delegato Andrea Antonelli ha infatti dichiarato che occorrerebbero soprattutto nuove commesse per risollevare le sorti di un'azienda che, negli ultimi mesi, ha registrato una forte contrazione del fatturato e dei volumi del traffico a causa del fenomeno della delocalizzazione": ad affermarlo sono Claudio Marchesini e Giovanni Gorgone, rispettivamente segretario generale dell'Ugl di Palermo e coordinatore regionale del settore Telecomunicazioni del sindacato, che, in una nota, esprime preoccupazione "per l'assenza di regole certe nel mercato, contrassegnato dal progressivo spostamento delle attività all'estero, in Paesi dove le tutele sindacali non esistono e il lavoro ha costi irrisori rispetto all'Italia".

"Il rischio - affermano Marchesini e Gorgone - è che la potenziale perdita dei 5 mila posti di lavoro in Almaviva determini un tragico effetto domino per tutto il mondo delle telecomunicazioni, che in Sicilia conta complessivamente 22 mila addetti: ecco perchè chiediamo alle istituzioni, in merito a questa vertenza e più in generale per il settore, l'adozione di interventi decisi sulla committenza".

L'Ugl, nello specifico, chiede "l'istituzione immediata di un tavolo tecnico nazionale che, congiuntamente ad uno locale, risolva in tempi rapidi la vertenza affrontando il nodo della delocalizzazione selvaggia".