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Almaviva, Di Trapani: "Gravissimo il disinteresse della Regione, intervenga ministero"

L'Agenzia per i beni confiscati ha spiegato che il dialogo con Palazzo d'Orleans era stato avviato nel 2011 ma che poi “senza alcuna giustificazione” gli incontri per discutere della vicenda sono stati disertati dalla Regione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“Quanto appreso dall'Agenzia nazionale per i beni confiscati è gravissimo. E' una vicenda che dimostra il disinteresse della Regione Siciliana per i problemi della città e, allo stesso tempo, l'incapacità di affrontarli e risolverli”. Il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Simone Di Trapani, commenta così quanto reso noto dall'Agenzia nazionale dei beni confiscati al quotidiano di informazione online Si24 in merito alla vertenza Almaviva.

Oggi l'Agenzia spiega che il dialogo con Palazzo d'Orleans era stato avviato nel 2011 ma che poi “senza alcuna giustificazione” gli incontri per discutere della vicenda sono stati disertati dai rappresentanti della Regione. Nel frattempo, la stessa Almaviva ha detto di non essere più interessata ai locali. Da qui, l'assegnazione del bene al Comune per altre finalità.

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L'azienda che gestisce due call center a Palermo si avvia alla delocalizzazione delle attività, con la perdita di circa cinquemila posti di lavoro. I call center si trovano in via Cordova e via Marcellini, ma i contratti di affitto sono scaduti lo scorso mese di giugno. L'azienda ha chiesto l'assegnazione, come sede, di un bene confiscato e in cambio si è detta disponibile a mantenere i livelli occupazionali e trasferire la sede legale in Sicilia. Sulla nuova sede, individuata nell'ex edificio Telecom di in via la Malfa, da più di un anno è in corso un rimpallo tra azienda e istituzioni.

“La Regione – prosegue Di Trapani – non si è interessata della vicenda e a farne le spese sono i lavoratori, le loro famiglie, la città. Un disinteresse già dimostrato, purtroppo, in altre circostanze. Ricordiamo il caso St a Catania, ma anche la Keller di Carini. C'è una sostanziale incapacità del governo Crocetta e dell'assessorato alle Attività produttive di affrontare le emergenze”.

“Chiediamo - conclude – che venga convocato un tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo economico con la Regione, Almaviva e le parti sociali anche alla luce della disponibilità mostrata dal Comune di Palermo nel rinunciare all'immobile. Mentre la politica 'si distrae' i palermitani perdono il lavoro. Una situazione davanti alla quale Sel non intende tacere”.

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