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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il Comune difende la Ztl notturna: "Centro storico inquinato, divieti alle auto necessari"

Depositata al Tar, in vista della discussione sul ricorso, una memoria con i dati di smog ed emissioni sonore registrati dall'Arpa di notte e nei weekend. Orlando e Catania: "Salute dei cittadini va salvaguardata, ai numeri dell'Arpa non si oppongano posizioni ideologiche"

In attesa della Camera di consiglio di martedì al Tar sulla Ztl di notte, il Comune affila le armi. E presenta una memoria, con i dati dell'inquinamento acustico e atmosferico rilevati dall'Arpa in centro storico nelle ore notturne e nei weekend. Prende così corpo la strategia difensiva dell'Avvocatura comunale, che finora non aveva presentato alcun atto a supporto del provvedimento deciso dalla Giunta, impugnato da Confcommercio e sospeso dal Tribunale amministrativo. 

Nell'area che ricade dentro la Ztl, nelle ore notturne la pressione sonora raggiunge livelli tra 60 e 70 decibel. "Livelli non compatibili con la prevalente destinazione di residenza" annota il Comune, che rende noti i rilevamenti effettuati dall'Arpa in via Divisi, piazza Monte di Pietà e via Candelai fra il 14 e il 18 febbraio. "I decibel - si legge nella memoria depositata al Tar - superano abbondantemente il limite notturno e addirittura il venerdì e il sabato superano perfino i limiti consentiti durante le ore diurne".

Per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria, nella memoria presentata dal Comune viene messo nero su bianco il dato relativo all'intero 2018 e 2019 registrato dall'Arpa con le centraline di piazza Giulio Cesare e piazza Indipendenza. "In prossimità della Ztl l’andamento annuo del biossido di azoto e del monossido di carbonio, durante il venerdì e il sabato, è ampiamente superiore a quello degli altri giorni della settimana. Tali inquinanti sono legati alle emissioni di gas di scarico soprattutto delle auto con motorizzazione diesel e classificata con Euro 0, 1, 2 e 3".

E' quanto si legge nello studio del Comune, che prosegue così: "L’azione dei veicoli circolanti nelle ore serali e notturne dei fine settimana presenta numerose fasi di stazionamento e ripartenza con la conseguenza che il numero di fasi di avviamento dei motori è molto elevato generando combustione di carburante. Tale processo provoca l'emissione di gas inquinanti, soprattutto per le motorizzazioni a ciclo diesel, che vengono espulsi dal motore e immessi in atmosfera in maniera molto più intensa rispetto alla normale fase di circolazione". Questa la tesi sulla quale punta Palazzo delle Aquile in vista del 25 febbraio, data in cui i giudici amministrativi hanno fissato la Camera di consiglio per l’esame collegiale dell’istanza cautelare. 

Nel documento consegnato dall'amministrazione comunale al Tar, con l'obiettivo di ribaltare il ricorso, si afferma inoltre che "è inequivocabile che i dati siano strettamente connessi all’aumento della pressione veicolare privata, come dimostrato dall’analisi dei flussi veicolari ricavati dalle telecamere poste ai margini della Ztl, che mostrano nelle ore notturne del fine settimana un incremento massiccio della presenza di veicoli". Anche se il trend dei livelli di inquinamento in prossimità e dentro la Ztl, "pur costituendo un campanello d’allarme" rimane "sotto i livelli di soglia" fissati dalla legge.

Ciò non fuga le "preoccupazioni" del Comune, che sostiene la necessità di estendere alle ore notturne i divieti per le auto più inquinanti. Il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alla Mobilità Giusto Catania ne sono convinti: "I dati ufficiali parlano chiaro e sono inconfutabili, così come lo sono quelli relativi all’impatto positivo della Ztl sulle attività economiche e sul tessuto commerciale. Limitare la circolazione veicolare privata e favorire la mobilità dolce e condivisa è uno strumento indispensabile per dare vivibilità al centro storico".

Per Orlando e Catania "la Ztl è pressoché indispensabile per garantire a chi vive e lavora nel centro condizioni di vita migliori, una migliore qualità dell’aria, un minore inquinamento acustico. Di fronte a questi numeri, che sono quelli ufficiali dell’unico soggetto pubblico abilitato a compiere studi di questo tipo, ci auguriamo che nessuno opponga ancora prese di posizione ideologiche - concludono - perché è evidente che siamo di fronte ad un’iniziativa per la salute dei cittadini e non di fronte ad un futile scontro ideologico".

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