rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Sperone / Via Maresciallo Guglielmo Pecori Giraldi

Palermitano rapito ieri in Pakistan, la famiglia: “Lo Stato ci aiuti”

"Ce lo riportino sano e salvo", è l'appello lanciato dalla madre di Giovanni Lo Porto dalla sua casa di via Pecori Giraldi, allo Sperone. Dalla Farnesina però ancora vige il silenzio stampa sul sequestro del cooperante

Dalla Farnesina ancora vige il “silenzio stampa” sul rapimento di Giovanni Lo Porto, il cooperante trentottenne palermitano impegnato con un’organizzazione non governativa tedesca e sequestrato ieri in Pakistan insieme a un tedesco di 45 anni. Dal ministero degli Affari esteri c’è il massimo riserbo e l’unica frase che trapela dagli uffici è che “sono stati attivati tutti i canali utili per seguire da vicino la vicenda in contatto anche con la famiglia”.

Intanto sono ore di ansia per i familiari, che lanciano un appello: "Lo Stato ci aiuti. Ci affidiamo alle autorità, al Governo, perchè il nostro Giovanni torni al più presto a casa sano e salvo. Restiamo costantemente in attesa di notizie”. Nella casa di via Pecori Giraldi, allo Sperone, la mamma 57enne, Giuseppa Felice, e il fratello Giuseppe non si staccano dal telefono e dalla televisione in attesa di novità. Nell'edificio abitano altri parenti del giovane. “Giovanni è sempre in giro per la sua attività in cui crede molto e che svolge generosamente e con passione - dicono un po' tutti - perchè è felice di aiutare gli altri. Non lo vediamo spesso, ma ci sentiamo e ci ha sempre detto di essere soddisfatto del lavoro che fa”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Palermitano rapito ieri in Pakistan, la famiglia: “Lo Stato ci aiuti”

PalermoToday è in caricamento