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Cronaca

Muore a 26 anni dopo un intervento per un'ernia, la famiglia denuncia: "Vogliamo giustizia"

Carmelo Lopes è spirato lunedì a Villa Sofia. A maggio sarebbe andato diverse volte al pronto soccorso del Cervello dove gli sarebbero stati prescritti degli antidolorifici. Era affetto da leucemia, ma la malattia sarebbe stata ormai sotto controllo. L'avvocato: "Nessuna diagnosi precisa, ipotizzate meningite e ischemia"

Un dolore lancinante alla schiena per un mese, la scoperta di un’ernia e poi, dopo un intervento eseguito all’ospedale Villa Sofia, una morte misteriosa sulla quale non esisterebbe una diagnosi concorde. E’ per questo che i genitori e il fratello di Carmelo Lopes (nella foto), di appena 26 anni, venuto a mancare lunedì pomeriggio, hanno deciso di presentare una denuncia in Procura, ipotizzando – attraverso il loro avvocato, Giovanni Carta – un omicidio colposo e un caso di presunta malasanità. Sarebbero state già sequestrate le cartelle cliniche ed è probabile che nelle prossime ore venga disposta l’autopsia. “Il motivo che ha portato alla morte del ragazzo – spiega il legale – non è chiaro e i medici hanno fornito ipotesi diverse, la famiglia della vittima adesso vuole capire cos’è successo, vuole giustizia”.

carmelo lopes-2Il giovane, come sostiene l’avvocato, era affetto da leucemia, ma dopo delle cure, ormai da due anni, la malattia sembrava “dormiente” e sotto controllo. All’inizio di maggio, però, la vittima avrebbe iniziato ad avere un forte dolore alla schiena e per questo sarebbe andato diverse volte al pronto soccorso dell’ospedale Cervello, dov’era peraltro in cura per la leucemia. I medici, secondo la famiglia del ragazzo, lo avrebbero tuttavia mandato via prescrivendogli semplicemente degli antidolorifici, escludendo anche collegamenti con la leucemia.

Il primo giugno, Lopes viene dirottato a Villa Sofia e ricoverato. Qui sarebbe stato sottoposto ad una tac, che avrebbe messo in evidenza la presenza di un’ernia al disco. Un problema che al ragazzo sarebbe stato comunque già diagnosticato ad aprile. I medici avrebbero quindi deciso di operarlo il 3, anche se – come afferma ancora l’avvocato dei parenti – il giorno prima Lopes avrebbe avuto un po’ di febbre.

L’intervento sembrava essere andato bene, ma la sera del 4 il giovane avrebbe iniziato ad avere un fortissimo dolore alla gamba destra. Secondo il difensore, sarebbe stato però visitato soltanto la mattina successiva, quando sarebbe stato in uno stato confusionale tale da non riconoscere neppure più i suoi famigliari. Dopo una crisi respiratoria, sabato scorso, Lopes sarebbe stato trasferito nel reparto di Rianimazione in coma farmacologico. Una condizione dalla quale non si è più ripreso: ha infatti smesso di respirare intorno alle 17 di lunedì.

“Non è chiaro cosa sia accaduto – spiega l’avvocato Carta – e sono state fornite diverse ipotesi per il decesso. Il medico curante del ragazzo, fino al 5, ha ribadito che la sua leucemia non avrebbe avuto alcun nesso con i suoi problemi. I sanitari hanno parlato di meningite fulminante, di un’ischemia cerebrale e qualcuno ha anche ipotizzato che la morte sia stata invece una conseguenza della leucemia”. Il padre del giovane aveva già presentato una denuncia per lesioni colpose sabato scorso, quando Lopes era ancora vivo. Adesso l’atto è stato integrato dall’avvocato con l’ipotesi di omicidio colposo. “La famiglia del ragazzo chiede giustizia – conclude l’avvocato – non vuole attaccare nessuno, ma soltanto capire cos’è successo e perché Carmelo non c’è più”. 

In merito alla morte del ragazzo "l’azienda Villa Sofia-Cervello - si legge in una nota - partecipa al dolore dei familiari e comunica di avere avviato tutte le verifiche del caso". 
 

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