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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Piazza della Vittoria

La Villa Romana in agonia, un “tesoro” dimenticato nel cuore della città

L'area, che si trova nel bel mezzo dell'itinerario Unesco, è da tempo abbandonata a se stessa. Fino a un mese fa, la gestione del bene era della Soprintendenza, che adesso ha trasferito la competenza al Polo museale

Il complesso archeologico di Villa Bonanno è in agonia. Quello che resta della Villa Romana, una delle poche testimonianze dell’epoca a Palermo, è ormai un tutt’uno con le erbacce ed il degrado. L’area, che si trova nel bel mezzo dell’itinerario Unesco (anche se non ne fa parte) è da tempo abbandonata a se stessa. Le coperture del peristilio sono in più punti distrutte, parte dei preziosi mosaici è “divorata” dalle sterpaglie, i cartelli turistici sono rovinati ed illeggibili. Tutto sotto gli occhi di centinaia di turisti che attraversano la centralissima piazza della Vittoria, a due passi dalla cattedrale e dal Palazzo dei Normanni. 

Degrado ed erbacce nella villa romana

Fino a circa un mese fa, la gestione del sito era di competenza della Soprintendenza ai Beni culturali che adesso ha passato “la patata bollente” al Polo museale di Palermo, in esercizio provvisorio e senza un soldo in cassa. “Purtroppo abbiamo trovato l’area in totale stato di degrado – spiega a Palermotoday, Francesca Spatafora, direttore del Polo museale - in questo momento sto redigendo una perizia per la manutenzione straordinaria di quest’area, come di tante altre che mi sono state consegnate, nella speranza che l’assessorato regionale trovi le risorse per intervenire”.

Ironia della sorte, fu proprio l’attuale direttore del museo Salinas, Spatafora, allora responsabile del Servizio Beni archeologici della Soprintendenza, ad occuparsi della ripresa degli scavi all’inizio del 2000. “Ho lasciato la gestione del sito nel 2010 – prosegue Spatafora – non mi aspettavo di trovarlo in questo stato. Certamente, non si è trattato di negligenza da parte della Soprintendenza, alla base del problema c'è la mancanza di fondi. Per la manutenzione dei beni, bisogna fare degli investimenti, risorse che in questo momento, purtroppo non abbiamo. Ho chiesto la collaborazione al Comune, ma ancora non ho ricevuto risposta. Ho cercato di coinvolgere anche Legambiente per una gestione comune del bene, ma finora purtroppo nessun cenno”.

Ma non è tutto. A pochi metri dalla villa romana, davanti al palazzo arcivescovile, un anno fa è stata scoperta quella che sembrerebbe essere la cripta della chiesa di Santa Barbara, detta la Soprana, distrutta nella metà dei Seicento. Non è chiaro se per atti vandalici o per la caduta di un albero, il soffitto della cripta era crollato, danneggiando l’altare ed i colatoi. L’area era stata transennata ed il buco coperto con un telone di plastica, pietre e pannelli di legno. La Soprintendenza aveva informato il Comune del crollo, ma ancora nulla è stato fatto per una concreta messa in sicurezza del bene. 

(Le foto della villa romana sono di Laura Lauricella, quelle della cripta di Giovanni Purpura)

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