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Cronaca

Bombe carta in viale Regione e invasione di campo: puniti 5 tifosi catanesi

I provvedimenti della polizia dopo i disordini dello scorso 1° dicembre in occasione di Trapani-Catania. Tutto ha avuto inizio quando un gruppo di palermitani ha aspettato il passaggio dei tifosi etnei. Poi la guerriglia in strada

Una vera e propria guerriglia in strada. Fumogeni, ultras incappucciati, bombe carta: dopo i disordini dello scorso 1° dicembre in viale Regione Siciliana prima di Trapani-Catania, sono scattati cinque provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive nei confronti di altrettanti tifosi etnei. "Poco prima dell'inizio della partita giocata al Provinciale di Trapani il folto gruppo di tifosi etnei aveva determinato alcuni momenti di tensione alle porte di Palermo, lanciando petardi e bombe carta a causa dell'accesa rivalità con gli ultras palermitani", dicono dalla questura di Trapani.

Tutto ha avuto inizio quando un gruppo di palermitani ha aspettato il passaggio dei tifosi del Catania. Il primo tentativo di contatto alla rotonda di via Oreto: fumogeni e petardi lanciati contro il serpentone - formato da pullman, auto e mini van - dei catanesi. Poi gli agenti della Digos sono riusciti a mettere in fuga i palermitani che avevano "aperto le ostiilità". La tensione però è salita vertiginosamente quando i supporter del Catania sono scesi dai mezzi per rispondere agli attacchi subiti. Primo stop all'altezza di via Pitrè, poi il lancio di petardi e fumogeni. Ma subito dopo, superato il sottopasso di viale Lazio, i tifosi catanesi si sono fermati per scendere da auto e pullman. Qui, all'altezza dell'ex Grande Migliore, è ricominciato il lancio di bombe carta, petardi e fumogeni. 

Supporter del Catania lanciano bombe carta e fumogeni sulle auto in viale Regione: VIDEO

Nessuna forma di intemperanza si era invece verificata a Trapani, grazie anche al gemellaggio che ha portato più di 700 tifosi catanesi ad assistere alla partita. A quel punto, uno sparuto gruppo di ultras, che era stato ospitato nel settore gradinata, ha scavalcato la barriera di separazione con il campo di gioco con l'obiettivo di accaparrarsi alcuni indumenti indossati dai giocatori del Catania, avvicinatisi alla barriera che delimita il settore. 

I tifosi colpiti dal provvedimento, tutti ben noti alle forze di polizia, non risultano tra coloro che hanno aderito al programma di fidelizzazione della tessera del tifoso. "Tre di loro - spiegano dalla questura di Trapani - si contraddistinguono per uno spiccato profilo criminale dovuto ai numerosi precedenti di polizia; solo poco tempo fa, peraltro, avevano finito di scontare un precedente divieto ad assistere alle competizioni sportive, che ora gli è stato rinnovato per ulteriori cinque anni, aggravato dall'obbligo di doversi presentare presso la questura di Catania dopo l'inizio sia del primo tempo di gioco che del secondo. Gli altri due giovani tifosi, invece, per due anni non potranno accedere negli stadi del territorio nazionale, in occasione di un qualsiasi incontro di calcio".

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