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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Politeama / Via Cavour

"Errori nelle assegnazioni e trasferimenti forzati": protesta degli insegnanti in via Cavour

I docenti lamentano irregolarità nel sistema della mobilità nazionale, che costringerà molti a trasferirsi in città diverse da quelle di residenza. L'Anief: "Si riveda la procedura", ma il Miur replica: "Tutto regolare"

Non si placa la protesta degli insegnanti, che lamentano errori nell'assegnazione delle cattedre e criticano il sistema della mobilità nazionale, che costringerà molti a trasferirsi in città diverse da quelle di residenza. I docenti sono scesi in piazza e stanno dando vita a una manifestazione in via Cavour, davanti alla Prefettura. La protesta si sta svolgendo in contemporanea anche a Catania, Bari e Potenza. Nei giorni scorsi un nutrito gruppo di docenti aveva occupato gli uffici dell'ex Provveditorato in via San Lorenzo.

"A un anno di distanza dall'approvazione della riforma, si scopre che il legislatore ha prima illuso, lasciandoli a svolgere l'anno di prova quasi sempre nella propria provincia, e poi costretto tanti insegnanti a spostarsi anche a mille e oltre chilometri da casa", sottolinea l'Anief, organizzazione di categoria secondo la quale la procedura, che prevede l'allocazione degli insegnati anche in sedi molto lontane da quelle della residenza, "è tutta da rivedere".

“Il disagio umano, familiare, sociale ed economico cui si va incontro è tale da rendere necessaria l’allerta del prefetto”, spiega Dario Furnari dirigente Usb Scuola. “Invitiamo - prosegue -  tutti i nostri iscritti, attivisti e simpatizzanti ed anche tutti gli Insegnanti e le loro famiglie ad unirsi al presidio con lo scopo di ottenere chiarezza sui criteri adottati per i trasferimenti, la correzione degli innumerevoli errori generati dal sistema informatico e la possibilità per gli Insegnanti siciliani di mantenere unite le famiglie proseguendo il proprio lavoro portato avanti per decenni da precari”.

Via Cavour, docenti contro la mobilità nazionale

L'obiettivo delle manifestazioni è anche quello di costruire una "federazione delle organizzazioni e dei movimenti spontanei di docenti" che a livello locale, su tutto il territorio nazionale, si sono costituiti al fine di contrastare le nuove norme. Secondo i dati forniti da questi stessi comitati spontanei di insegnanti, 1.700 docenti in Puglia, 700 in Basilicata e cinquemila in Sicilia solo per la primaria e la secondaria di primo grado, saranno chiamati a trasferirsi per raggiungere le sedi assegnate

Il ministero dell'Istruzione però replica seccamente. Per gli uffici "il piano straordinario di mobilità sta avvenendo attraverso una procedura informatica. Il sistema sta procedendo regolarmente, mettendo a regime tutta la mobilità: non c'è nessun errore".

E in questo contesto, si inserisce la richiesta del coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani di inserire in ogni scuola di ogni ordine e grado del centro-sud, in fase di mobilità, un docente della classe di concorso A046 (ex A019) - discipline giuridiche ed economiche.

L'AnciSicilia esprime "solidarietà - si legge in una nota - ai tanti insegnanti che sono costretti a trasferirsi a migliaia di chilometri dalle proprie case e dalle proprie famiglie a causa della legge di riforma della scuola cosiddetta 'La Buona Scuola' e ribadisce la propria preoccupazione per gli effetti che deriveranno dalle modalità con le quali si stanno svolgendo le operazioni di definizione degli organici di ogni ordine e grado della scuola italiana". "Sebbene non siano ancora noti i dati relativi all'individuazione delle sedi di titolarità di migliaia di insegnanti neoassunti con la cosiddetta 'Buona Scuola', c'è il forte rischio di vedere allontanare dalle regioni del Sud Italia un numero molto consistente di personale con competenze ed esperienze pluriennali maturate già sul territorio di origine", sottolineano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia.

"Rifondazione comunista esprime la propria solidarietà agli insegnanti - commenta Vincenzo Fumetta, segretario provinciale Prc - Siamo di fronte all'ennesimo attacco alla scuola pubblica condotto da Renzi e Giannini in continuità con la legge 107, beffardamente nota come ' Buona scuola', e dopo lo svolgimento di un concorso molto discutibile. Con questi trasferimenti forzati, si verificheranno notevoli disagi per le famiglie degli insegnanti coinvolti, molti dei quali saranno costretti ad andare nelle regioni settentrionali. Anche gli alunni subiranno dei disagi a causa della perdita della continuità didattica. Assistiamo quindi con preoccupazione a un'ulteriore mortificazione verso i docenti nonché al rischio di desertificazione delle regioni meridionali di fronte all'ennesima fuga dei cervelli e, spesso, delle loro famiglia".

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