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Cronaca

Università, si sceglie il nuovo rettore: "Perché votiamo Micari"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Giovedì prossimo si celebra all’Università un momento di alta democrazia al quale anche noi siamo chiamati a partecipare: l’elezione del Magnifico Rettore che guiderà per i prossimi sei anni l’Università di Palermo.

Noi abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare la coalizione più corposa della storia universitaria: Intesa Universitaria, Udu (Unione degli universitari) e Unixcento hanno il più alto numero di rappresentanti eletti e col diritto al voto per questa competizione. L’Università per noi rappresenta un’importantissima dote che deve contribuire allo sviluppo culturale, economico e sociale del territorio e di tutti i giovani uomini e le giovani donne che hanno deciso di investire le loro risorse e il loro tempo scommettendo sulla propria formazione e quindi su un percorso significativo della loro esistenza. l’Università è innanzitutto degli studenti.

Fra i temi affrontati nei programmi elettorali e dal dibattimento in corso fra i due candidati rettori, quelli che particolarmente ci interessano riguardano: la qualità dell’offerta formativa; il tema della mobilità; il sostegno e il finanziamento della ricerca di base; la riorganizzazione e la riqualificazione degli spazi; la costruzione di forme di connessione con il territorio durante tutte le fasi del percorso di vita e di formazione degli studenti (orientamento in entrata, sostegno nel mondo del lavoro per i neolaureati, tirocini e stage). Un territorio svincolato dall’Università è meno produttivo e ricco, ma anche l'Università senza radici nel territorio non valorizza il tesoro della conoscenza. Ci auguriamo una cooperazione con gli enti territoriali al fine di offrire agli studenti delle scuole superiori l'orientamento e le informazioni utili per le loro scelte e per arricchire la formazione degli universitari, con progetti ed esperienze di alta formazione, di spin-off e job placement, di tirocini aziendali.

L'appuntamento elettorale consente di riflettere sulle prospettive per la costruzione di un nuovo e proficuo dialogo tra governo del territorio e Università. Come organi di governo e rappresentanti degli studenti dell'Università degli Studi di Palermo crediamo siano da discutere ed affrontare alcuni temi strategici riguardanti il rapporto tra l’Ateneo ed gli enti locali, un rapporto che si è rivelato sempre più difficile negli ultimi anni.

L'internazionalizzazione è una parola chiave dei vari programmi elettorali ed è anche un impegno importante, perché riuscire ad attrarre e interessare a Palermo studenti e ricercatori di altri Paesi è possibile e sempre più necessario. Non con la speranza di scalare le classifiche interne ma con l’ambizione di scalare quelle europee e interazionali.

Il sistema Paese è indubbiamente in difficoltà e le misure adottate hanno negli anni derubato le università delle risorse che ne possano fare immaginare uno sviluppo culturale libero da visioni di governance di tipo aziendale. Vogliamo citare una frase pronunciata dal Presidente di un grande Paese democratico Obama che nel discorso di ringraziamento per la sua elezioni disse: ”Non è il nostro esercito che ci rende forti, ma le nostre Università” volendo evidenziare che lo sviluppo di un Paese non può prescindere dallo progresso culturale dei suoi cittadini.

In considerazione di tutte queste tematiche ci ritroviamo nelle parole del professore Fabrizio Micari che abbiamo scelto appoggiare pubblicamente, con coraggio e con orgoglio per le risposte pragmatiche che dà ormai da anni, prima come preside della ormai ex facoltà di ingegneria, dopo come Presidente della Scuola Politecnica e ormai negli ultimi mesi come grande ascoltatore delle esigenze degli studenti, quindi per la sua visione che coincide con l’Università del futuro. Sappiamo, anche, che il Prof. Micari gode di un consenso ampiamente diffuso tra il personale docente e il personale tecnico-amministrativo, questo incoraggia ulteriormente la nostra scelta.

Una delle frasi che noi preferiamo vogliamo riportarla per intero e capire insieme a voi il motivo della nostra decisione fra le altre cose:

“I nostri ragazzi sono bravi, vengono formati da docenti qualificati ed è un peccato regalarli all’estero. Vorrei che andare via dalla Sicilia fosse una scelta, e non una necessità”, dice Fabrizio Micari. Il professore ha scelto uno slogan per accompagnare la sua campagna elettorale ed è quello di “#iostoconFabrizioMicari in cammino” e ci vogliamo soffermare sulla bellissima parola “cammino” che per noi studenti è uno status imprescindibile dall’inizio alla fine di ogni carriera universitaria, che rappresenta il passato, il presente e il futuro dando l’idea che noi vogliamo totalmente sposare, quella di un Ateneo ricco di storia, competitivo nel presente, e lungimirante per il futuro.

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