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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Viale delle Scienze

Università nel mondo, l'ateneo palermitano al 554° posto su mille

Questo il risultato nella classifica redatta dal "Center for world university rankings". La valutazione tiene conto dei traguardi conseguiti da allievi e docenti e di numero, influenza e impatto delle pubblicazioni. Lagalla: "Soddisfatto per i nostri ragazzi"

È  al ventisettesimo posto in Italia, "prima di tanti altri prestigiosi Atenei". Si trova al 554° posto tra le prime mille istituzioni accademiche di tutto il mondo. "L’Università di Palermo guadagna un risultato di tutto rispetto - si legge su Unipa.it - nella più vasta classifica mondiale del settore: la Cwur ranking (Center for World University Rankings). La valutazione dipende da cinque voci, tre relative ai traguardi e ai riconoscimenti conseguiti da allievi e docenti in ambito accademico e privato ("quality of education", "alumni employment" e "quality of faculty"), due riferite a indicatori più "tradizionali", come il numero, l'influenza e l'impatto di pubblicazioni, citazioni e brevetti.

La "quality of education" è misurata in base al numero di laureati che hanno avuto riconoscimenti (e su questo l’Ateneo si piazza al 375° posto); l'alumni employment è relativa ai laureati che occupano posizioni dirigenziali in aziende e società (306°posto), la "quality of faculty" si riferisce agli universitari che hanno vinto premi internazionali (210° posto). "Non mi esalto per i buoni piazzamenti in classifiche come questa e non mi avvilisco per le valutazioni meno positive in altre - dice il rettore Roberto Lagalla - prendo le graduatorie per quello che sono, come un tentativo sempre difficile di fotografare la realtà attraverso i numeri. Mi fa piacere però che questa valutazione renda merito alla qualità dei nostri allievi, che sono in grado di competere con successo in ogni contesto nazionale e internazionale, segno di un’ottima formazione".

E intanto la Crui, la Conferenza dei rettori italiani, prende posizione sulla diffusione dei risultati della classifica U-Multirank, avviata come modello sperimentale con la partecipazione volontaria di soli 31 atenei su 78. A essere motivo di "critica riflessione" da parte della Conferenza delle Università italiane - come si legge in un verbale dell’Assemblea - sono i "limiti di metodo e di congruità dei criteri posti alla base di U-Multirank" e il "significativo motivo di preoccupazione e di potenziale, quanto immeritata, caduta di immagine per molte e prestigiose istituzioni accademiche".

La classifica non prevede un ranking unico basato su un sistema di pesi - si apprende dal sito dell'ateneo palermitano - ma considera separatamente le prestazioni delle istituzioni in cinque diversi ambiti, valutati da A (ottimo) a E (scarso). "Il sistema fa sì, quindi, che un'università di buon livello in tutti gli ambiti venga superata da una che ha poche eccellenze e il resto delle valutazioni scadenti". "La Crui – dice Lagalla - ha dato voce allo stupore con cui molti Atenei di solida tradizione, compreso quello di Palermo, hanno accolto i risultati. Un progetto sperimentale al quale molte delle 31 università volontarie hanno partecipato presentando dati non omogenei e parziali (alcune su tutti gli ambiti, altre soltanto su pochi settori) è stato divulgato come una graduatoria fondata e scientificamente attendibile".

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