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Cronaca

Università, cani randagi con il collare blu per tranquillizzare gli studenti

Attak e Calzini faranno da apripista alla nuova iniziativa, nata con la collaborazione di Comune e Asp. Obiettivo: non fare percepire i quattrozampe dell'ateneo come un pericolo per i ragazzi. Il collare identificativo accerta la non aggressività. Parte così l'opera di mappatura del randagismo cittadino

I primi due cani a essere dotati del collare blu con la scritta “Università degli Studi di Palermo” saranno Attak e Calzini, due randagi “storici” di viale delle Scienze, assolutamente innocui ma spesso motivo di preoccupazione da parte degli studenti. Parte così il progetto di apposizione del collare ai cani del campus universitario, dopo un accordo tra Ateneo, assessorato al Verde del Comune di Palermo e Asp 6. Si tratta di cani già individuati con fotografie, dotati di microchip, sterilizzati, vaccinati e dichiarati “non morsicatori” dal responsabile di competenza del Comune. È il primo tassello di un progetto pilota destinato a mappare i randagi della città.

Domani, alle 11.30, all’ex facoltà di Agraria di viale delle Scienze (edificio 4, ingresso Aula Magna) verrà presentato il progetto. Parteciperanno il rettore Roberto Lagalla, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore al Verde Franco Maria Raimondo, il direttore del dipartimento prevenzione veterinario dell’Asp 6, Paolo Giambruno. L’iniziativa mira a non fare percepire questi cani come un pericolo agli studenti e ai fruitori del campus. Il collare identificativo, infatti, ne accerta la non aggressività, il buono stato di salute, l’avvenuta sterilizzazione. Ma il progetto intende anche essere l’avvio di una più vasta opera di mappatura del randagismo cittadino che potrà così prevedere per i cani di altri luoghi della città la collocazione di analoghi collari di colori diversi.

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