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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carini

Truffa "diabolica" ad una pensionata, le fanno credere di essere posseduta

La vittima è una donna di 62 anni di Carini. Una giovane serba e il suo convivente l'avevano convinta che solo "bruciando" diverse migliaia di euro poteva liberarsi dalla presenza del diavolo

Fanno credere ad una pensionata di essere posseduta dal diavolo e la convincono che l’unico modo per liberarsene è bruciare del denaro. Ovviamente per prenderselo loro.  La vittima è una pensionata di 62 anni di Carini, nubile e senza figli. Gli autori della truffa "diabolica", scoperta dai carabinieri di Carini, sono D.J., 34enne serba, e il suo convivente carinese, di cui non sono state rese note le generalità.

Una mattina la pensionata nota una croce rossa disegnata sul muro davanti la propria abitazione. Spaventata incontra un vicino che, approfittando della situazione, la convince che sia un segnale del diavolo e le dice di conoscere una donna in grado di aiutarla. Questa donna -  la 34enne serba – le conferma che si tratta di un chiaro avvertimento della presenza del demonio e che può essere liberata solo attraverso un rito: bruciare 15 mila euro in contanti. Terrorizzata, la signora va in banca per ritirare il denaro e lo consegna a D.J., che porta la vittima in una stanza scura e piena di candele e, al momento del "rito", sostituisce le banconote con pezzi di carta bruciati.

Sembra tutto finito, ma dopo qualche giorno la signora si accorge di altri simboli nella propria abitazione. Si reca nuovamente dai due che le indicano la necessità un ulteriore “rito”,  dove bisognerà uccidere e seppellire un agnello come simbolo del sacrificio, “bruciando” questa volta 30 mila euro. Soldi che però la pensionata non possiede e che D.J. si propone di prestarle, ovviamente con debito di restituzione. Disperata, la pensionata parla dell'accaduto con un prete che, intuendo immediatamente la truffa, la accompagna dai carabinieri. Ormai plagiata mentalmente dai due, per i militari non è stato semplice convincere la donna che fosse vittima di un raggiro. Risaliti agli autori della truffa, per D.J. sono scattate le manette con l'accusa di truffa aggravata; per il suo complice è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

 

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