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Cronaca Calatafimi / Corso Calatafimi

Preziosi gioielli a "prezzo stracciato", anziano raggirato in corso Calatafimi

Tre palermitani sono stati denunciati dalla polizia con l'accusa di truffa aggravata nei confronti di un uomo di 77 anni. Hanno finto di essere un ufficiale della Marina greca, un orafo e un passante interessato all'"affare". Poi in commissariato la vittima ha riconosciuto i malviventi

Gioielli di famiglia venduti per necessità che poi si rivelano delle “patacche”. Un “evergreen” della truffa in strada che ha visto come vittima un anziano di 77 anni, circuito nei giorni scorsi da tre malviventi in corso Calatafimi. Dopo aver compreso l’inganno, e avergli dato 6 mila euro (presi in prestito da un coetaneo), l’uomo ha deciso di rivolgersi agli uffici del commissariato. Così la polizia è riuscita a risalire agli autori della truffa, denunciando in stato di libertà tre palermitani di 65, 41 e 34 anni con l’accusa di “truffa aggravata”.

L’anziano è stato inizialmente avvicinato da un giovane, spacciatosi per ufficiale della Marina greca di passaggio a Palermo in concomitanza di uno scalo intermedio. Il fantomatico Ufficiale ha fatto credere all’interlocutore la necessità di monetizzare alcuni preziosi in suo possesso, proponendoli allo stesso anziano per una cifra che si aggirava sui trentamila euro. E’ a questo punto, come da canovaccio, che ha fatto la sua comparsa un “passante” che aveva origliato il contenuto della discussione. Quest’ultimo ha, naturalmente, manifestato interesse all’acquisto dei preziosi, producendo una preventiva pressione psicologica nei confronti della vittima, sentitasi insidiata, nella conclusione dell’affare, da una inaspettata concorrenza. A chiudere il cerchio l’immancabile “orafo”, giunto per periziare i monili ed attestarne il valore, stimato proprio sui trentamila euro.

La vittima, ormai in balia dei tre e convinta della bontà dell’affare, si è trovata nella necessità di reperire seimila euro, questa la cifra pattuita con il secondo “compratore” per l’acquisto dei preziosi. Il raggirato ha così deciso di ricorrere ad un veloce prestito e per farlo si è rivolto ad un coetaneo, amico di vecchia data. Questi, seppur restìo a consegnare la cifra, è stato alla fine convinto dall’entusiastico trasporto dell’amico per la “rara opportunità capitata”. L’amico della vittima ha quindi consegnato un assegno di seimila euro, denaro accantonato nel corso degli anni e destinato a pagare le sue spese funebri, così da non gravare economicamente sulle finanze dei congiunti.

La vittima si è così recata in una vicina banca per scambiare l’assegno, operazione alla quale i malviventi si sono guardati bene dal partecipare per il timore di essere inquadrati dalle telecamere di sorveglianza. Una volta entrati in possesso del maltolto, i tre, con un banale pretesto si sono allontanati, sparendo e non dando più notizie.

L’anziano ha immediatamente compreso di essere stato raggirato e si è recato presso gli uffici del vicino commissariato di Porta Nuova. Ad accoglierlo i poliziotti dell’ufficio “denunce” che lo hanno ascoltato, rassicurato e consolato. Un parziale conforto è giunto all’anziano quando gli agenti gli hanno mostrato le foto segnaletiche di alcuni soggetti conosciuti e sospettati di aver potuto compiere analoghe truffe. Senza esitazione, la vittima ha riconosciuto i suoi truffatori in tre delle foto mostrategli. Tutti i malviventi sono stati raggiunti dai poliziotti presso i loro domicili e tutti risultano indagati a piede libero, per il reato di truffa aggravata ed associazione a delinquere. Uno dei tre, aveva, nel frattempo deciso di trasferirsi a Roma e, nella capitale, è stato rintracciato e denunciato.

I nomi degli indagati non sono stati forniti perché “solamente” denunciati. Ma la Questura ha deciso di diramare le foto per motivi di “pubblica sicurezza”. Chiunque riconoscesse gli autori di analoghe truffe, potrà contattare sia l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura allo 091.210850, sia il Commissariato P.S. “Porta Nuova” al numero 091.6561411.

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