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Cronaca

Milano, truffe ai mercati rionali: sgominata banda di palermitani

In dodici "pendolari della truffa" sono stati individuati e arrestati dalla polizia. Inscenavano una complessa messinscena basata sulla proposta di un "affare", generalmente la vendita a prezzi stracciati di un gioiello, ovviamente falso

Imperversavano nei mercati rionali e nei centri commerciali di Lombardia e Piemonte truffando decine di persone dopo aver inscenato una complessa messinscena basata sulla proposta di un "affare", generalmente la vendita a prezzi stracciati di un gioiello, ovviamente falso. Colpivano le fasce più deboli della cittadinanza, anziani e persone del ceto medio-basso "attratte dalla prospettiva di fare qualche soldo extra". In dodici, alla fine, sono stati individuati e arrestati con l'accusa di associazione per delinquere. Si tratta di "pendolari della truffa" di origine palermitana e di età compresa tra i 44 i 62 anni, nei cui confronti nella mattinata odierna è stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alfonsa Maria Ferraro tra la Lombardia e la Sicilia.

Le indagini sono state condotte dalla polizia di stato e della polizia locale di Milano nell'ambito del cosiddetto "pool antitruffe" coordinato dal Procuratore aggiunto Alberto Nobili, dopo numerose denunce di episodi verificatisi tra maggio 2010 e marzo 2012 in diverse località della Lombardia e del Piemonte.

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Sempre identica la messinscena dei truffatori, che si dividevano in due squadre di quattro persone ogni giorno, dal lunedì al sabato: un "marinaio" agganciava un ignaro passante e cercava informazioni in lingua straniera; poi arrivava un "interprete", che spiegava al malcapitato che il "marinaio" voleva vendere delle pietre preziose ma in fretta, perchè doveva imbarcarsi; quindi, guarda caso, il "traduttore" incontrava un suo amico, un "orefice", che valutava le pietre per 20-30 mila euro e se ne andava a cercare i soldi per comprarle lui stesso.

Alla fine "l'interprete" proponeva all'anziano attratto dall'affare di chiudere subito, prima che tornasse l'amico gioielliere, per la metà del prezzo. E poi ovviamente spariva coi soldi ottenuti in cambio di vetri e patacche. A fornire uno spunto determinante è stato il sequestro di un navigatore satellitare su un'auto usata in un'occasione dai truffatori, che aveva in memoria le località e le date di numerose truffe. "Alla fine siamo stati in grado - hanno sottolineato Tullio Mastrangelo, comandante della polizia Locale di Milano e Marco Ciacci, dirigente della sezione di Pg della Procura - di legare i reati e contestare il reato associativo, la sua continuazione e l'aggravante dell'azione verso persone deboli, che ha permesso la richiesta delle misure cautelari".

E un invito a "segnalare sempre" queste truffe e' giunto anche dall'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, che ha ricordato l'impegno per "informare di questi pericoli agli anziani". (Ansa)

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