rotate-mobile
Cronaca

"Trattativa? Spaventosa messa in scena": critiche al pm Di Matteo, assolto Giuliano Ferrara

Il giudice monocratico del Tribunale di Milano, Maria Teresa Guadagnino, ha assolto il giornalista dall’accusa di diffamazione aggravata nei confronti del magistrato palermitano

Definire l’inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia una “spaventosa messa in scena” non è reato. Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Milano, Maria Teresa Guadagnino, che ha assolto il giornalista Giuliano Ferrara dall’accusa di diffamazione aggravata nei confronti del magistrato palermitano Antonino Di Matteo.

L’inchiesta milanese era scattata sulla base della querela presentata dal pm di Palermo contro il fondatore del quotidiano “Il Foglio”. Nel mirino del magistrato che ha condotto le indagini sulla presunta trattativa tra Stato e mafia è finito l’articolo pubblicato sul quotidiano il 22 gennaio 2014 dal titolo “Riina, lo Stato come agente provocatore. Subito un’inchiesta”.

Secondo l’accusa, Ferrara, all’epoca direttore della testata, nel suo editoriale avrebbe qualificato, attraverso una serie di “circostanze non veritiere”, l’inchiesta di Di Matteo come “una spaventosa messa in scena” architettata, come si legge nel capo di imputazione, “per perseguire finalità politiche non meglio precisate” e in particolare “con l’intento di danneggiare l’immagine dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”.

Tra l’altro, l’ex direttore de “il Foglio” aveva scritto: “Qualche settore d’apparato dello Stato italiano è coinvolto in una spaventosa messa in scena il cui obiettivo è mostrificare il presidente della Repubblica, calunniare Berlusconi e monumentalizzare il pm di Matteo e il suo traballante processo”. Parole non diffamatorie secondo il giudice milanese che ha assolto Ferrara “perché il fatto non costituisce reato”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Trattativa? Spaventosa messa in scena": critiche al pm Di Matteo, assolto Giuliano Ferrara

PalermoToday è in caricamento