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Cronaca Caccamo

Torneo di caccia "per i bambini colpiti da tumore", polemiche e imbarazzo a Caccamo

I 20 euro d'iscrizione andranno al reparto di oncologia pediatrica del Civico. Lanciata una petizione: "Nessun bimbo vorrebbe mai che un animale venisse spappolato da una fucilata". Il sindaco: "Comune non è coinvolto". L'associazione Aslti ammette: situazione grigia

I partecipanti al dodicesimo torneo di caccia a Caccamo pagheranno una quota d’iscrizione di 20 euro per potere sparare alle quaglie e il ricavato andrà in beneficenza all’Associazione siciliana leucemie e tumori infanzia che sostiene il reparto di oncologia pediatrica del Civico. Una paradosso secondo alcuni. Può l'uccisione di animali avere come obiettivo una causa benefica? A scatenare la polemica alcuni cittadini che hanno pubblicato sul sito specializzato Change.org una petizione per chiedere al sindaco di porre "un freno a una simile e oltraggiosa follia". "Come amministrazione comunale - spiega a PalermoToday il primo cittadino, Nicasio Di Cola - non siamo stati coinvolti. Chiederò per gli anni a venire, dato che non è la prima volta, di individuare altre tipologie di eventi con finalità benefiche".

La gara si svolgerà in contrada Ginestra, "gentilmente offerta - si legge sulla locandina - dalla sezione comunale Enal Caccia denominata La lepre nera", inizierà alle 6.30 e si concluderà alle 12.30. Due le categorie previste: con sparo, su quaglie; senza sparo, su starna. I giudici valuteranno l’abilità dei cani da caccia che dovranno fiutare la preda e segnalarla al loro padrone. Al comando del cacciatore i segugi dovranno far volare gli uccelli e solo allora sarà possibile aprire il fuoco. Al torneo è stato invitato anche lo stesso sindaco che deve ancora decidere se partecipare o meno all'evento.

"L’idea di una gara di uccisioni di animali per la ricerca contro i tumori è paradossale e offensiva. Nessun bambino vorrebbe mai che un animale venisse ucciso brutalmente, spappolato da una fucilata, perché sia immolato come sacrificio per la propria salute", scrive Giuseppe Scorfani su Change.org. "Sinceramente - commenta ancora il sindaco Di Cola - non sapevo ci fosse una petizione, ma ne capisco le ragioni e sono rispettabilissime. Mi farò portavoce dell’istanza di questi cittadini per il futuro, ormai è tutto pronto e non credo che tornerebbero sui proprio passi annullando tutto".

Quanto si sta verificando negli ultimi giorni ha creato qualche difficoltà ad Antonio Tomaio, presidente dell’associazione privata che beneficerà del ricavato del torneo. "Sinceramente questa situazione - confessa a PalermoToday l’avvocato Giuseppe Lentini - ci mette un po’ in imbarazzo. Non è la prima volta che viene organizzata, ma riceviamo offerte da tantissime realtà, a volte ‘discutibili’. E’ successo recentemente con un circo allestito a Palermo che ha devoluto parte degli incassi alla nostra associazione che, va detto, si occupa di scopi sociali e benefici di rilievo come il sostentamento del reparto di oncologia pediatrica. Se questa vicenda ferisce la sensibilità di qualcuno valuteremo il da farsi alla prossima riunione della Aslti".

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